Il rapporto tra scienza ed informatica ha creato dei connubi indissolubili nell’ambito della ricerca e dell’applicazione di nuovi studi, capaci di cambiare per sempre il corso dell’umanità. In tale scenario di profonda innovazione, la bioinformatica si esprime trasversalmente nel corpus…
Scoperto, all’interno del genoma del pomodoro, il gene SlLOB1, la cui modulazione potrebbe portare alla produzione di frutti sodi, maturi e saporiti senza che questi inizino ad ammorbidirsi prima del tempo.
Con Marco Annoni - bioeticista e coordinatore del Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi - ci soffermiamo sulle implicazioni di carattere morale di quelle che, in questo momento, nel campo delle scienze della vita, appaiono come le innovazioni tecnico-scientifiche dalle potenzialità, fino a qualche anno fa, inimmaginabili.
I biomarcatori possiedono il potenziale per fornire un'identificazione biologica univoca e immutabile agli alimenti, definendone la tracciabilità nella catena di approvvigionamento: lo hanno dimostrato, con un’inedita ricerca, i biotecnologi dell’Università del Surrey, in Inghilterra.
Realizzare un materiale in grado di modificare la propria rigidità a comando, derivando da questo un tessuto che passi da morbido e pieghevole a rigido e portante, in modo controllabile: è il nocciolo di una recente ricerca che vede insieme il California Institute of Technology e il Jet Propulsion Laboratory, centro di ricerca e sviluppo della NASA.
Un team internazionale ha scoperto che l'acqua all’interno dei minerali del gruppo delle zeoliti consente di risparmiare energia nella conversione della biomassa in biocarburante, questione nodale nella produzione di carburanti provenienti da materie prime rinnovabili.
Un team di accademici scozzesi ha scoperto come allungare la durata d’impiego della plastica, facendo addirittura un ingrediente da cucina. La chiave sta in un batterio, l’Escherichia coli, che sarebbe alla base del processo che porta alla produzione della vanillina, attraverso il prezioso contributo delle biotecnologie.
Un intervento di ingegneria genetica ha permesso a esperti di nanoingegneria di sviluppare nanoparticelle in grado di individuare i siti infiammati all’interno dei polmoni, di legarsi alla proteina di cui questi si rivestono in seguito all’infiammazione e di rilasciarvi il farmaco.
È dei giorni scorsi la notizia della realizzazione di una fibra tessile con funzionalità digitali, in grado di rilevare, memorizzare, analizzare e dedurre una serie di dati e di attività dopo essere stata cucita all’interno di una semplice maglietta. Si va verso l’abito digitale?
Un gruppo di studio australiano ha ideato un approccio “indiretto” alla stampa 3D di impalcature (scaffold) tridimensionali deputate al sostegno delle architetture cellulari, ottenendo strutture di materiale biologico del diametro di soli 200 micron e - nonostante questo - particolarmente complesse al loro interno.
È di questi giorni la notizia - proveniente dall'Università di Ottawa - della trasformazione di molecole di anidride carbonica in carbonio solido in grado di emettere luce, aprendo così a un filone inedito di studi che - si prevede - avrà impatti interessanti sull’industria petrolifera e del gas.
Dall’University of South Australia, una nuova nanotecnologia va a potenziare l’antibiotico comunemente utilizzato nel trattamento delle infezioni polmonari croniche da fibrosi cistica, riuscendo a penetrare la barriera della resistenza agli agenti antibatterici.
Tre scienziati giapponesi hanno messo a punto una tecnica compatibile con la stampa 3D, per sviluppare micro robot a partire da motori molecolari geneticamente modificati.
Dopo mesi nei quali il grande tema caldo globale era relativo alla crisi dei chip, arriva un annuncio che segna un balzo in avanti nell’industria dei semiconduttori: dai laboratori di ricerca IBM esce il primo microchip al mondo con tecnologia a 2 nanometri per il processo produttivo. Una notizia che promette di far fare un bel salto in avanti al settore dei microchip sul fronte delle performance e della sostenibilità, soprattutto in chiave efficienza energetica
Gli scienziati annunciano una prima importante mappatura del DNA dei vertebrati. L’obiettivo è assemblare, nel tempo, una sorta di “zoo genomico” che vivrà per sempre, come base di studio per la scienza e la conservazione della vita animale sul pianeta.
Biomimesi e ricerca avanzata - focalizzata su materiali ceramici - rappresentano le nuove frontiere della medicina rigenerativa. Ecco quali sono i principali filoni di studio.
Sebbene i nanomateriali abbiano molte proprietà positive, non sempre si conoscono i rischi per la salute dei lavoratori che ne vengono a contatto all’interno dei siti produttivi. A fare luce sull’argomento, uno studio congiunto che ha come focus il grafene.
Un team di biotecnologi dell'Università di San Pietroburgo ha sintetizzato particolari tipi di polimeri dalla biomassa, la cui peculiarità - oltre all’essere vegetali - è quella di essere riciclabili.
Si chiama Prometeo NanoLab ed è il nuovo laboratorio congiunto che studierà la possibilità di ricreare in 3D parti di organi e tessuti per pazienti di età neonatale e pediatrica.
L'eucalipto è tra gli alberi forestali più piantati al mondo. Tuttavia, la sua diffusione come pianta esotica può alterare gli equilibri all’ecosistema locale. Per mitigare il suo flusso genico, è stata mutata, per mezzo del sistema CRISPR Cas9, la sequenza del DNA deputata alla fioritura, senza comunque intaccare lo sviluppo vegetale, la fisiologia e la morfologia dell’organismo.
Dall’Università di Southampton, un nuovo metodo per identificare e isolare le cellule staminali scheletriche, preziose per la rigenerazione delle cellule del tessuto osseo. Metodo che si avvale delle nanotecnologie e, più in particolare, di nanoparticelle composte da migliaia di atomi d'oro e rivestite di filamenti di DNA.
È stato a partire dagli anni ’90 che le nanotecnologie sono diventate ricerca, fatto concreto, uscendo dal territorio della genialità di scienziati visionari. E oggi, dopo trent’anni, siamo in grado di manipolare ogni genere di materiale su scala dimensionale inferiore al…
I semi delle piante agrarie hanno bisogno del nostro aiuto: è il grido degli scienziati. Ricche di carboidrati, proteine, minerali e vitamine, le sementi del frumento, del riso e del mais forniscono nutrimento alle piante in germinazione, cibo agli esseri umani, mangime al bestiame e materie prime all'industria. Ma, a causa dei sempre più marcati cambiamenti climatici a livello globale e chiamati a nutrire una popolazione sempre più in crescita, oggi i semi “sono sotto stress”. Che fare, dunque?
Un team dell’Università di Kaliningrad ha ideato un sistema antitumorale basato su nanoparticelle magnetiche, materiali infinitamente piccoli costituiti da composti di ferro e ossigeno. Attraverso le nanotecnologie si mira ad arginare gli effetti della leucemia linfoblastica, cancro del sangue molto aggressivo.
La notizia che ci giunge dal Center of Applied Space Technology e Microgravity dell'Università di Brema, racconta di un metodo per la coltivazione di batteri fotosintetici in condizioni atmosferiche simili a quelle di Marte. Lo scopo? Ricavare, grazie alle tecniche di biotecnologia, sostanze nutritive per l’alimentazione degli astronauti che prenderanno parte alla prima missione umana sul pianeta rosso.
L’ingegneria genetica possiede in sé l’attitudine progettuale. Il termine “ingegneria”, nella locuzione, indica proprio questo: agire sul patrimonio genetico di un organismo vivente progettandolo, modificandolo. Il cuore dell’ingegneria genetica è, dunque, la “manipolazione”, intesa quale strumento per mezzo del quale creare…
La biotecnologia rimanda alle conoscenze naturalistiche dell’umanità intera. Conoscenze messe, poi, in pratica grazie all’evoluzione, nel corso di millenni e di secoli, della scienza e della tecnica. Due gli impieghi storici: alimentazione e cura della salute. Ma di strada la…
Il recente studio di un gruppo di scienziati si è spinto fino a dimostrare come i funghi possiedano proprietà che consentono loro di percepire ed elaborare una serie di stimoli esterni, aprendo così la strada alla futura realizzazione di dispositivi elettronici e materiali da costruzione fungini che, perfettamente ecosostenibili, non inquinano l’ambiente.