Industria e biomedicale sono i due settori di ricerca più interessati allo sviluppo della soft mechatronics, branca della soft robotics che combina le possibilità della meccatronica per realizzare strumenti, cobot, ma anche organi artificiali.
Internet of Things, robotica, droni e AI sono chiamati a svolgere un ruolo primario nell'agricoltura italiana in ottica di economia circolare. Ecco i principali benefici.
La scienza che progetta robot morbidi e deformabili, nati ispirandosi a polpi e a piante, oggi conosce uno sviluppo incredibile. Merito anche della ricerca italiana, che sta lavorando per la robotica del futuro, utile anche per creare organi vitali.
Nell’ambito della ricerca sugli esoscheletri, la Technical University of Munich (TUM) fissa un nuovo obiettivo: arrivare a interpretare le intenzioni di movimento di chi li utilizza, trasformando questi robot indossabili, da semplici impalcature che sostengono i pazienti paraplegici, a tecnologia che si muove insieme a loro.
La soft robotics, andando oltre la rigida struttura dei robot tradizionali, si occupa della messa a punto di robot dai materiali leggeri, deformabili, capaci di interagire con gli esseri umani e l’ambiente circostante. Ebbene, i ricercatori della Northwestern University sono andati oltre: hanno sviluppato una struttura particolarmente morbida, priva di hardware, che si comporta come un robot e il cui scheletro in nichel risponde a campi magnetici esterni.
I droni rappresentano uno strumento decisivo per il controllo del territorio, con applicazioni che vanno dalla sicurezza delle infrastrutture all’osservazione di habitat naturali, fino ad arrivare all’utilizzo in agricoltura e frutticoltura, per effettuare trattamenti mirati e a impatto zero. Vediamo insieme alcuni esempi.
La robotica e le tecnologie di intelligenza artificiale sostituiranno il capitale umano nelle aziende? Oppure macchine e uomo interagiranno per aumentare la produttività e migliorare le condizioni di lavoro? Domande aperte, sulle quali il recente Forum virtuale del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha cercato di fare luce.
Un ricercatore della Boston University e del Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering dell’Harvard University, in un recente articolo pubblicato su Science, ha illustrato gli ultimi importanti traguardi raggiunti nel campo di studi che si occupa della progettazione di mani robotiche dotate di senso del tatto.
La biorobotica si ispira alla natura, al mondo animale e vegetale e, attingendo alla robotica, alla bioingegneria e all’intelligenza artificiale, esplora forme di intelligenza diverse da quella umana, ma non per questo meno efficaci. Vediamone gli studi e i progetti e i loro ambiti di applicazione.
Dalla Southern California University, un algoritmo AI che consente ai robot umanoidi di imitare l’intelligenza umana non solo nelle capacità cognitive, ma anche nel mantenimento dell’equilibrio e della postura corretta, integrando circuiti analogici che ne controllano il movimento e circuiti digitali che ne governano le percezioni sensoriali e la capacità decisionale.
Un team di scienziati dell’Università di Stanford, in California, ha sviluppato un algoritmo in grado di monitorare le colonie di pinguini in Antartide attraverso l’azione combinata di più droni, tutti autonomi e non pilotati dall’uomo.
Il tema delle tecnologie e della parità di genere è al centro, ormai, di una serie di riflessioni e dibattiti, nazionali e internazionali. Nel Report 2020 dell’UNESCO “Artificial intelligence and gender equality”, si legge: “Gli algoritmi e i sistemi di intelligenza…
La predizione delle immagini salienti è un problema ancora aperto dell’AI e della Computer Vision. Si tratta di un processo di apprendimento basato su reti neurali che richiedono grandi quantità di dati per fornire risultati precisi. Sulla Visual Saliency Prediction - capacità di predire le aree di fissazione dell’occhio umano sulle immagini - si concentra il lavoro di ricerca di Marcella Cornia, ingegnere e fresca vincitrice del Premio Giovani Ricercatori 2020
Si chiama Hydrocarbot il robot autonomo con il quale quattro giovanissimi ragazzi liguri hanno vinto le Olimpiadi della Robotica e rappresentato l’Italia alla First Challenge di Dubai. Il robot autonomo riesce a raccogliere gli idrocarburi sversati in acqua grazie a spugne in nanoscala e ad alcune tecnologie informatiche ed elettroniche. In futuro, si pensa a tanti piccoli robot che si coordinano autonomamente per lavorare insieme.
Due nuovi algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati dai ricercatori dell’Università Stanford potranno, un giorno, aiutare le persone con disabilità motorie a controllare intuitivamente i bracci robotici che le assistono nelle loro attività quotidiane.
MindBot - Mental Health promotion of cobot Workers in Industry 4.0 è il progetto europeo coordinato dall’Italia che intende creare un cobot che tuteli la salute mentale dei lavoratori. Per riuscire, mette in campo intelligenza artificiale, robotica e psicologia.
“Non è più l’innovazione tecnologica in sé ciò che fa la differenza, ma è che cosa ne facciamo di questa innovazione”: ha origine da questo assunto la riflessione che il filosofo Luciano Floridi ha condiviso con noi e che abbraccia il concetto di “gestione” della trasformazione digitale che ci ha investito.
È possibile utilizzare i droni per neutralizzare la mosca della frutta, insetto che, in Trentino, fa puntualmente danni, soprattutto agli alberi di pesco e di mele? La risposta viene dall’Istituto di Ricerca Fondazione Edmund Mach (FEM), che sta sperimentando la tecnica del rilascio del “maschio sterile”. Vediamo di che cosa si tratta.
L’eolico offshore ha potenzialità enormi di produzione energetica. L’intelligenza artificiale e la robotica possono dare un prezioso aiuto per ottimizzare questa fonte rinnovabile, contribuendo a migliorare diversi aspetti, dalla progettazione alla manutenzione. Ecco come.
L’ambito più avanzato della robotica si chiama swarm robotics, si ispira alla natura e può avere effetti positivi su molti comparti, dall’industria alla medicina. Al centro c’è l’Intelligenza artificiale e le innumerevoli potenzialità da essa offerte per lo sviluppo degli sciami di robot.
Le potenzialità di utilizzo dei wearable device si amplia, grazie alle potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale nel fornire strumenti sempre più intelligenti e in grado di dare informazioni utili, ma anche di prevedere le azioni e dare un aiuto sensibile all’uomo in vari ambiti, da quello industriale all’healthcare.
Dall’Università di Bristol, un progetto di ingegneria medica e robotica che esplora le potenzialità di sviluppo dei muscoli artificiali. L’iniziativa rientra tra le tecnologie sanitarie trasformative per il 2050 e vede coinvolti specialisti di robotica, bioingegneria, scienza dei materiali, chimica, etica e di vari settori della medicina.
Crescita demografica, progressiva riduzione dei suoli adibiti a coltivazione e cambiamenti climatici richiedono che la produzione agricola sia sempre più efficiente ed efficace, passando da un tipo di agricoltura tradizionale a un’agricoltura digitale. Si va sempre di più verso l’agricoltura di precisione, strategia di gestione aziendale che impiega l’ICT per acquisire dati in grado di portare a decisioni finalizzate a produrre al meglio. Vediamone l’impatto sull’agricoltura italiana.
Un Umanesimo tecnologico si impone: è la posizione della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine che, con l’obiettivo di offrire uno schema di buona prassi all’industria dei settori IA e robotica, ha messo a punto lo “Statuto etico e giuridico dell’intelligenza artificiale”, inquadrando i nodi etici dell’attuale società digitale e proponendo ai decisori politici un insieme di regole per garantire che le nuove tecnologie restino una forza benefica - e non maligna - del nostro tempo.
Robot umanoidi, nanotecnologie e computazione: perché sono strumenti importanti per la ricerca scientifica? In che modo la guidano e la supportano? Lo scopriamo in compagnia di Giorgio Metta, direttore scientifico dell'Istituto Italiano di Tecnologia, “papà” del robot umanoide iCub e professore di robotica cognitiva presso l’Università di Playmouth, nel Regno Unito.
Takeaway L’iniziativa Great Reset lanciata dal World Economic Forum parte dall’assunto che, nel bene e nel male, il Covid-19 ha “rivelato” i tre pilastri sui quali dovremmo ricostruire il futuro: persone, pianeta e profitto. Oggi i leader di tutto il…
Realtà virtuale e realtà aumentata, telemedicina, assistenza robotica e pagamenti digitali. Sono alcune delle ultime tecnologie chiave che, secondo quanto riporta il World Economic Forum, potrebbero aiutarci ad essere più resilienti in futuro, anche post Covid-19
Si chiama CoSTAR - Collaborative SubTerranean Autonomous Robots, è un team di 12 robot e 60 persone guidato dal JPL, il Jet Propulsion Laboratory della NASA, e sta lavorando allo sviluppo di robot autonomi che possano muoversi in ambienti estremi senza la guida umana o l'accesso al GPS. Lo scorso febbraio ha partecipato alla Subterranean Challenge, o SubT, concorso sponsorizzato dalla DARPA - Defense Advanced Research Projects Agency degli Stati Uniti d’America per testare i robot autonomi in diversi contesti.