Debutta “Le donne per le donne”, iniziativa - creatasi online - a opera di sole donne, attiva con un’azione che mira a dare forza al piano di accoglienza delle persone in fuga dall’Afghanistan varato dal Governo del nostro Paese.

A ribadire con forza l’esigenza di una grande alleanza internazionale di solidarietà a sostegno concreto della situazione in Afghanistan – divenuta più grave in seguito al ritiro delle truppe statunitensi e della Nato e al ritorno al potere dei Talebani – sono ormai più e più voci, interpreti di appelli quotidiani.

In particolare, è dei giorni gli scorsi l’appello della Caritas italiana – organismo presente in Afghanistan sin dagli anni Novanta con diversi progetti di sviluppo e sostegno alla popolazione – che sottolinea l’urgenza della creazione di condizioni atte ad aiutare la popolazione anche dall’esterno.

L’aspetto, in questo momento, preminente riguarda le previsioni di un nuovo esodo di milioni di afghani, per i quali la comunità internazionale deve poter pensare a corridoi umanitari e ricollocamenti.

Un altro risonante richiamo in questa direzione proviene dal Presidente Sergio Mattarella, il quale, ricordando la vicenda siriana, rimarca il ruolo di un’Europa più presente sulla scena internazionale. E pone l’accento su alcuni “numeri” della solidarietà italiana, con circa 4890 rifugiati afghani finora accolti nel nostro Paese.

Tra questi – che sono solo due esempi dei molti appelli – e le numerose proposte delle ultime settimane da parte di semplici cittadini, anche un’iniziativa creatasi in rete a opera di sole donne, “Le donne per le donne”, nata nei giorni scorsi con un’azione che mira a dare forza al piano di accoglienza delle persone in fuga dall’Afghanistan varato dal Governo del nostro Paese.

Si tratta, nel dettaglio, dell’iniziativa di un gruppo di donne formatosi online – e divenuto ogni giorno sempre più ampio – che desiderano condividere i propri saperi e la propria esperienza professionale con chi, sul territorio, sta già lavorando per fare fronte a questa tragedia, direttamente in Afghanistan o qui in Italia, accogliendo i profughi in arrivo.

Progetto al femminile in aiuto alle donne afghane

Mai più tornerò sui miei passi. Oh compatriota, io non sono ciò che ero. Sono una donna che si è destata. La mia via ho trovato e più non tornerò indietro”: sono le toccanti parole di Meena Keshwar Kamal, attivista afghana impegnata nella difesa dei diritti delle donne e fondatrice del movimento femminista Associazione rivoluzionaria delle donne dell’Afghanistan, assassinata nel 1987.

Lei non c’è più, ma il suo pensiero, il suo agire e la sua voce sono ancora così potenti da accompagnare, con questa sola frase, il progetto “Le donne per le donne” a favore delle donne dell’Afghanistan.

Lo scopo del progetto è offrire un sostegno concreto – e non a parole – a chi si sta impegnando per arginare questa grave emergenza. Sostegno che proviene dalla società civile e che si propone di durare nel tempo, dunque di non esaurirsi nell’immediato.

Nello specifico, l’iniziativa “Le donne per le donne” è destinata alle donne e alle famiglie afghane non solo mediante un concreto aiuto economico, ma anche per mezzo della vicinanza morale nel fronteggiare quei bisogni e quelle problematiche che vanno dall’abitazione all’inserimento nel mondo del lavoro, dall’assistenza sanitaria a quella legale, fino alla scuola per i bambini e all’università per i più grandi. A partire da 15 agosto 2021 – fa sapere la rete – sono giunte oltre ottocento proposte di aiuto.

Campagne di raccolta fondi e di sensibilizzazione sulla situazione in Afghanistan

Tra gli obiettivi di “Le donne per le donne”, anche la raccolta di fondi e l’attività di mobilitazione nei confronti dell’emergenza e della drammatica situazione delle persone rifugiate, in modo particolare delle donne.

All’interno della rete, troviamo donne impegnate in molteplici ambiti professionali, dall’imprenditoria al giornalismo, dall’avvocatura alla medicina, dalla comunicazione al design, fino al mondo dell’arte e delle Istituzioni.

Si tratta di una rete che ha in sé la vocazione ad ampliarsi, per poter divenire, in tutto il Paese, un fattivo strumento di aiuto per tutti coloro che si trovano nella condizione di doversi costruire da zero una nuova esistenza.

Per entrare a farvi parte, è sufficiente inviare una email direttamente a info@ledonnexledonne.org, specificando le proprie generalità e la tipologia di aiuto che è possibile fornire a chi ne ha bisogno.

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