In svariate circostanze abbiamo visto come i cosiddetti big player del mercato non siano riusciti a mantenere una posizione di leadership nelle varie transizioni tecnologiche che si sono susseguite nel tempo. È successo sia in contesti piuttosto radicali, come il passaggio dalla fotografia digitale alla fotografia analogica, che nei casi di evoluzione di un prodotto consolidato, come il passaggio dagli hard disk meccanici ai più moderni SSD. Al tempo stesso, per citare esempi molto noti, abbiamo assistito all’evoluzione negli anni dei giganti dei microprocessori che, pur tra altri e bassi, hanno saputo mantenere la propria leadership migliorando progressivamente la loro tecnologia, rendendola sempre più performante ed efficiente dal punto di vista energetico.
Vediamo pertanto in cosa consiste l’innovazione incrementale, perché genera benefici in azienda e quali sono i tratti che la distinguono rispetto all’innovazione radicale, per comprendere i criteri di massima nel preferire una delle due varianti in un determinato contesto, qualora abbia senso farlo.
Cos’è l’innovazione incrementale
L’innovazione incrementale è un insieme di processi finalizzato a migliorare un prodotto o un servizio che esiste già. È pertanto orientata a adattare e sviluppare soluzioni in continuità con quanto già presente nel portfolio di offerta aziendale. L’innovazione incrementale si traduce altrimenti in un efficientamento dei processi interni ai fini di rendere più competitiva l’azienda sul piano dell’offerta commerciale.
L’innovazione incrementale si inserisce trasversalmente nelle tre forme di innovazione più note nell’ambito dell’industria: di prodotto, di processo e organizzativa.
Perché è così importante
L’innovazione incrementale è importante per vari aspetti legati al business, nella prospettiva di migliorare l’offerta esistente e far crescere l’azienda sul piano della competitività. Tale considerazione ci consente di precisare come l’innovazione non riguardi soltanto un fattore tecnologico, ma sia il risultato del cambiamento di mentalità delle persone che la sostengono, oltre che dei modelli organizzativi che consentono l’implementazione della tecnologia stessa nei processi aziendali.
L’innovazione incrementale consente di dare continuità all’offerta, migliorandola dal punto di vista tecnologico, nel contesto di rispondere in maniera sempre più efficiente alla domanda variabile che proviene dal mercato nell’era del digitale. Per tali ragioni, l’innovazione incrementale completa a tutti gli effetti l’innovazione radicale.
Innovazione incrementale vs radicale
Nel gergo dell’innovazione, l’approccio incrementale si aggiunge all’ambito dell’innovazione radicale, riferibile ai contesti in cui si ricerca e sviluppa un prodotto o un servizio totalmente nuovo, mai esistito in precedenza, per dare luogo a nuovi mercati basati su esperienze a tutti gli effetti dirompenti.
L’innovazione radicale è molto spesso accompagnata dalla definizione di nuovi paradigmi tecnologici, come nel caso di Internet o dell’Industria 4.0, in grado di segnare un significativo punto di rottura, rispettivamente con il modo di comunicare e di produrre rispetto al passato.
La differenza fondamentale tra l’innovazione radicale e l’innovazione incrementale risiede quindi nella continuità del percorso. L’approccio radicale non prevede quella continuità nel tempo che rappresenta invece il punto di forza di un programma basato sul miglioramento progressivo dei prodotti e dei servizi che fanno capo all’offerta aziendale (a titolo di esempio, spesso l’open innovation parte come un percorso di innovazione radicale).
Si tratta di due tipologie di innovazione che non si escludono a priori, ma si rivelano in grado di completarsi a vicenda per generare valore d’impresa, pur partendo da presupposti diametralmente opposti. Per ovvie ragioni, anche l’innovazione radicale incide trasversalmente sull’innovazione di prodotto, di processo e di organizzazione su cui si basano le moderne organizzazioni.
In entrambi i casi, per via delle loro caratteristiche intrinseche, l’innovazione incrementale e l’innovazione radicale sono in grado di incidere sia sul piano dell’evoluzione di quanto già in essere che sulla creazione di nuovi mercati e processi.
Alcuni esempi di innovazione incrementale
L’esempio ricorrente quando si tratta di spiegare i concetti basilari dell’innovazione incrementale, nella loro differenza rispetto all’innovazione radicale, è costituito dal telefono.
Il telefono cordless costituisce un’innovazione incrementale rispetto al tradizionale telefono fisso, migliorato nelle proprie funzionalità grazie alla connettività wireless, che elimina i vincoli del cablaggio e consente un utilizzo confortevole in una serie di situazioni più ampia. Tuttavia, il telefono fisso e il cordless, fanno sostanzialmente le stesse cose. Il secondo è soltanto la naturale evoluzione del primo.
Lo smartphone, in particolar modo dall’introduzione sul mercato dell’iPhone, costituisce invece un’innovazione radicale, in quanto ridefinisce del tutto il concetto di mobilità nella comunicazione, sia a livello tecnologico che a livello di esperienza. Oltre a passare dalla comunicazione via rame a quella via etere, oltre ad introdurre il traffico dati, lo smartphone ha introdotto un’esperienza radicalmente nuova, che supera nettamente le possibilità offerte dalla comunicazione vocale della telefonia tradizionale. Grazie alle applicazioni mobile, siamo in grado di svolgere moltissime attività ed operazioni che prima richiedevano approcci più lunghi, complessi e laboriosi.
Un’altra forma di innovazione incrementale è supportata dal cosiddetto pensiero laterale. Oltre all’approccio verticale, che si focalizza nel migliorare sempre di più una soluzione di prodotto e di servizio esistente grazie all’evoluzione tecnologica, l’innovazione incrementale consente anche un approccio decisamente più orizzontale, che ricerca il progresso, ad esempio, guardando ciò che accade nei mercati adiacenti. Grazie al pensiero laterale diventa possibile adattare al proprio contesto di riferimento quelle soluzioni che si sono già rivelate vincenti in altri ambiti, anche del tutto slegati rispetto a quello in cui si intende operare.
Un ulteriore esempio di innovazione incrementale è costituito dal rendere mainstream soluzioni e prodotti in qualche modo elitari. È quanto accade sistematicamente nell’ambito dell’automotive, dove le idee più innovative nascono spesso dalla ricerca nel motorsport, per venire successivamente implementate nel R&D del segmento commerciale. In questo caso, non si parla di inventare da zero un prodotto, ma di trovare quelle soluzioni che consentono di adattare un prodotto di nicchia alle esigenze in grado di soddisfare un pubblico notevolmente più ampio, estendendo di fatto la leva dei mercati.
I sistemi di guida autonoma rappresentano un concreto esempio di una tecnologia originariamente elitaria che per continuare a crescere ha persino dovuto diventare mainstream, sfruttando la contestuale evoluzione delle piattaforme di navigazione online e dei sistemi IoT.
Un altro esempio è costituito dalla ricerca nei materiali, in grado di rendere progressivamente più economica la produzione di determinati manufatti, rendendoli sostenibili in contesti molto più vari rispetto a quelli concepiti in origine. Molte soluzioni nate per le vetture di Formula 1 sono state in seguito “democratizzate” grazie a processi produttivi decisamente più economici rispetto a quelli utilizzati ai massimi livelli del motorsport. Ciò ha consentito a molte tecnologie di arrivare a bordo dei veicoli commerciali.