Video intervista ad Andrea Ferrante, divulgatore nel mondo dei Future Studies e delle tecnologie emergenti
Il lavoro di divulgazione, in particolare su temi di frontiera come tecnologie emergenti e Future Studies, ci pone in una posizione di privilegio come ‘osservatori del cambiamento’, quello che leggiamo dalle fonti e che raccontiamo e quello dell’opinione pubblica, composto dai feedback di chi ci legge e ci ascolta.
Proprio per cogliere le più rilevanti considerazioni su queste due facce della stessa medaglia del lavoro di divulgazione abbiamo intervistato Andrea Ferrante, professionista in ambito Finance, startupper, ma soprattutto divulgatore nel mondo dei Future Studies e delle tecnologie emergenti con il Podcast: “The Future Of”.
In diversi anni di attività di divulgazione, Andrea Ferrante ha avuto modo di rilevare come sia cambiata la centralità di alcuni temi e la chiave di lettura di altri. In primis, ci racconta, il tema della sostenibilità assume un carattere trasversale e diviene un principio da introdurre ‘by default’ nei processi aziendali e di innovazione, oltre ad emergere come uno dei fattori maggiormente influenzanti la propensione al consumo.
Anche l’Artificial Intelligence è stata spesso oggetto di discussione, ma, secondo le parole di Andrea, talvolta non ad un livello di profondità utile a comprenderne realmente opportunità e soprattutto rischi sul medio-lungo termine. Altri temi hanno subito un’accelerazione, sia in termini di narrativa con frequenti e rilevanti notizie, sia dal punto di vista dell’interesse del pubblico, tra cui il mondo della ricerca in senso lato e nello specifico quella orientata all’attenuare o invertire malattie che portano al decadimento cognitivo.
Un ulteriore focus nel dialogo con Andrea Ferrante lo abbiamo rivolto a quelli che, a suo avviso, sono i più rilevanti segnali deboli tecnologici del 2022. In questo senso è interessante rilevare gli avanzamenti sempre più tangibili di alcuni nuovi ‘paradigmi tecnologici’ come quello della fusione nucleare in ambito energetico o del quantum computing nel mondo IT.
L’intervista si chiude con un critico confronto sulla nostra capacità, come civiltà, di porci le giuste domande riguardo ai futuri possibili, e di porcele nel modo giusto.
Riuscire a porsi le questioni più pertinenti in termini di opportunità e rischi degli impatti delle tecnologie emergenti è la chiave per lo sviluppo di strategie d’azione e di anticipazione efficaci. Una frontiera che resta, per ora, nel “dominio umano”, nonostante lo sviluppo di agenti conversazionali, basati su AI, sempre più efficaci, e sulla quale necessitiamo di lavorare ancora molto.