Video intervista a Beatrice Barbazzeni, dottoranda in Neuroscienze, Università Otto-von-Guericke di Magdeburg, Istituto di Neurologia Cognitiva e Ricerca sulla Demenza.
L’essere umano pensa e cerca di prevedere il futuro da migliaia di anni, dapprima con un approccio fatalista e irrazionale evoluto poi, negli ultimi secoli, in un’attitudine più scientifica e razionale, un corpo di conoscenze e pratiche convogliate nel campo dei future studies.
A dispetto della nascita di una disciplina e di una serie di metodologie per studiare i possibili scenari futuri in modo sistemico e strutturato, i nostri meccanismi biologici e neurologici si basano su logiche ancora arcaiche, legate al contesto agricolo e di caccia nel quale siamo evoluti per centinaia di migliaia di anni, profondamente messo alla prova negli ultimi secoli di evoluzione scientifico-tecnologica con il concretizzarsi di contesti VUCA che richiederebbero il cosiddetto “pensiero non lineare”.
Per comprendere meglio di cosa si tratta, ed in che modo può rappresentare uno stimolo per l’innovazione in azienda, abbiamo intervistato Beatrice Barbazzeni, dottoranda in Neuroscienze presso l’Università Otto-von-Guericke di Magdeburg, presso l’Istituto di Neurologia Cognitiva e Ricerca sulla Demenza.
Con Beatrice abbiamo affrontato la dicotomia tra il pensiero umano, tipicamente lineare, e l’evoluzione delle tecnologie emergenti, spesso caratterizzate da una crescita tutt’altro che lineare (a volte, spesso, anche esponenziale), con i fenomeni ‘dirompenti’ di cui, spesso, sono agente scatenante. Nonostante la complessità del tema e la nostra conoscenza non ancora completa delle dinamiche alla base del cervello umano, sono molte le considerazioni interessanti che emergono dagli studi ad oggi effettuati, come quelli legati all’influenza degli aspetti culturali nelle modalità di pensiero.
Allenarsi al pensiero non lineare, sviluppando anche competenze di futures thinking – spiega Beatrice – è una delle chiavi per lo sviluppo di nuovi stili di leadership e di approcci al cambiamento più flessibili.