Al largo della costa di Gran Canaria il progetto per abbandonare l’uso dei combustibili fossili
Una batteria ad acqua per immagazzinare energia rinnovabile. Succede alle Canarie. Territorio stupendo, vista paradisiaca e un clima perfetto per non pensare a nulla, soprattutto al lavoro. Ma c’è un problema: le Isole Canarie, vista la loro localizzazione, devono affidarsi quasi per il totale delle richieste energetiche, all’importazione di combustibili fossili, immagazzinati in grossi container che, di volta in volta, valicano le coste per consentire ai suoi abitanti, in gran parte turisti, di avere l’elettricità e gli altri servizi che sfruttano l’energia. Poi, all’improvviso, l’idea: “e se trasformassimo la nostra più naturale riserva di energia, il mare, in un’enorme batteria ecosostenibile?”. Ed è così che nasce il progetto “El Salto de Chira”, a Gran Canaria.
Sfruttare le dighe già esistenti per la batteria ad acqua
Si tratta di un impianto idroelettrico reversibile o di pompaggio, che si basa sullo sfruttamento del dislivello tra il bacino superiore (Chira) e quello inferiore (Soria) di Gran Canaria, con lo scopo di immagazzinare energia rinnovabile sotto forma d’acqua. Il progetto è una risposta per combattere l’emergenza climatica in uno dei territori che più ne soffrirà gli effetti negativi. Il 90% del territorio di Gran Canaria presenta infatti un rischio alto o molto alto di desertificazione, dove foschie e siccità stanno diventando più frequenti e l’innalzamento del livello del mare può causare una battuta d’arresto per le spiagge dorate. Una delle principali fonti di emissioni inquinanti nelle Isole Canarie è la produzione di energia elettrica da combustibili fossili. El Salto de Chira, con il suo design innovativo, metterà Gran Canaria all’avanguardia della sostenibilità riducendo le emissioni di CO2 del 20% e generando 3.500 posti di lavoro “verdi” legati all’energia pulita e alla mitigazione del cambiamento climatico.
Il principale impatto ambientale degli impianti idroelettrici di pompaggio è la costruzione delle dighe, che in questo caso sono state costruite da più di mezzo secolo; quindi, l’impatto è molto minore rispetto ad altri progetti simili. Sfruttando le dighe presenti, l’iniziativa, presentata nel 2021 e ora nella sua fase di avvio, garantirà la protezione dei valori ambientali, paesaggistici ed etnografici delle Canarie. L’organismo locale, il Cabildo de Gran Canaria, approfitterà dei lavori per realizzare un piano di ripristino ambientale inteso non solo a compensare gli impatti della “batteria ad acqua” ma anche a eliminare la flora invasiva e a migliorare l’attuale stato di conservazione naturale. Inoltre, il volume costante di acqua nelle dighe avrà effetti benefici sull’intero ecosistema.
Batteria ad acqua, il progetto
La transizione energetica, cioè il passaggio da un sistema energetico basato sui combustibili fossili a uno su energie rinnovabili, richiede una grande capacità di stoccaggio. Le due principali tecnologie che consentono di immagazzinare energia sono le batterie e le centrali idroelettriche (anche se ce ne sono altre allo studio, come l’idrogeno). Salto de Chira immagazzinerà 16 ore di energia per 200 MW di potenza installata, un valore molto superiore all’attuale accumulo massimo della batteria al litio più grande del mondo, che arriva a poco più di un’ora. Le batterie tradizionali sono complementari ma la maggior parte utilizza minerali provenienti da paesi poveri e continuerebbe a rendere le economie dipendenti dall’estrazione di terre rare. In breve, le batterie sono più costose, meno efficienti e più inquinanti della centrale elettrica e non beneficiano dell’acqua in eccesso di questo progetto.
Isole ecosostenibili
Le Isole Canarie hanno intensificato notevolmente i propri sforzi di decarbonizzazione negli ultimi cinque anni. Il più grande complesso di energia rinnovabile dell’arcipelago, composto da otto parchi eolici e 12 impianti solari, è stato inaugurato nel 2022 e fornisce energia sufficiente per circa 54.000 famiglie. Il governo spagnolo e l’Unione Europea supporteranno con 20 milioni di euro lo sviluppo di 65 nuovi progetti solari nelle Isole Canarie entro la fine del prossimo anno. L’arcipelago sta inoltre esplorando alternative come l’energia delle onde, con il primo progetto pilota di questo tipo lanciato a febbraio, guidato dalla startup danese Wavepiston. La chiave del successo di tutti questi progetti, afferma uno studio del Paese, sarà l’implementazione di sufficienti soluzioni di accumulo di energia per stabilizzare la rete durante i picchi di domanda e la costruzione di cavi marittimi per collegare le isole.
Mentre i paesi europei spingono verso la neutralità del carbone, l’adozione di soluzioni di stoccaggio dell’energia per bilanciare la fornitura intermittente di rinnovabili e aumentare la sicurezza energetica sta diventando sempre più urgente. Secondo l’Associazione europea per lo stoccaggio dell’energia (EASE), l’UE avrà bisogno di 200 GW di stoccaggio entro la fine del decennio e di 600 GW entro il 2050.