Internet of Things, robotica, droni e AI sono chiamati a svolgere un ruolo primario nell'agricoltura italiana in ottica di economia circolare. Ecco i principali benefici.
TAKEAWAY
- Sono diversi i fattori che oggi rendono sempre più solido e profittevole il legame tra innovazione tecnologica, digitalizzazione e agricoltura italiana, virata sempre più a un modello sostenibile e circolare.
- II principale contributo di AI, robotica e IoT è legato al supporto alle decisioni che gli operatori agricoli e della catena agroalimentare devono prendere per ottimizzare le loro produzioni.
- L’importanza dell’ICT e della digitalizzazione in ottica circular è particolarmente preziosa per l’Italia, prima in Europa in economia circolare, ma soprattutto al primo posto della classifica europea dell’economia agricola.
- L’azione di monitoraggio in agricoltura oggi può contare anche sull’impiego di sistemi robotici, in aria (droni) e a terra (robot), utili per controllare aree boschive o in generale zone difficilmente raggiungibili con mezzi tradizionali quanto per gestire in maniera ottimale le coltivazioni.
- Altro beneficio dato dall’impiego delle tecnologie per l’agricoltura circolare è legato alla possibilità di aumentare la riserva di carbonio nel suolo, particolarmente prezioso non solo per arricchire il terreno e valorizzare la resa delle colture, ma un’importante valenza ambientale.
Agricoltura italiana, innovazione tecnologica e digitalizzazione: sono diversi i fattori che, oggi, rendono sempre più solido e profittevole il legame tra queste tre sfere.
II principale contributo di intelligenza artificiale, robotica e IoT è legato al supporto alle decisioni che gli operatori agricoli e della catena agroalimentare devono prendere per ottimizzare le loro produzioni.
In particolare, “in un’ottica di economia circolare, la fornitura di dati e soprattutto di strumenti utili a prendere la decisione migliore sono strategici”, si rilevava un recente convegno sulle innovazioni circolari nell’agricoltura food e no-food organizzato da Luiss Business School.
L’importanza dell’ICT e della digitalizzazione in ottica circular è particolarmente preziosa per l’Italia (e per l’agricoltura italiana), prima in Europa in economia circolare, ma soprattutto al primo posto della classifica europea dell’economia agricola, evidenziando un valore aggiunto pari a 31,8 miliardi di euro correnti nel 2019, che pesa per il 16,8% sul totale. Non solo: il Belpaese vanta anche il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari.
Economia circolare e agricoltura italiana: il valore dei dati e l’Internet of Things
La prima applicazione virtuosa della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica per un’agricoltura di precisione in ottica di economia circolare passa dalla gestione dei dati.
In questo senso l’Internet of Things (e le soluzioni dedicate) permette di raccogliere i dati necessari al supporto di scelte che hanno impatto sia sull’ottimizzazione della produzione che nella gestione della catena agroalimentare del nostro Paese.
Ma per contare una efficiente catena agroalimentare, capace di portare benefici dell’applicazione di un modello circolare, le tecnologie ICT sono preziose per l’agricoltura italiana. In questo senso, rivelano una particolare utilità strumenti per il monitoraggio a tutti i livelli della catena, dalla produzione alla vendita. Come rileva il report “Leadership green: agricoltura food e no-food” di Luiss Business School e Ministero dello Sviluppo Economico:
“Indipendentemente che si tratti di sensori per la misura di condizioni del terreno, piuttosto che di dispositivi per la verifica di parametri durante la lavorazione dei cibi, questi hanno diverse esigenze che vanno a impattare sulle specifiche funzionali e prestazionali dei dispositivi, pertanto sarà necessario considerare un ampio scenario di soluzioni realizzative, sfruttando tutte le innovazioni che i sensori e quelli che vengono denominati smart systems oggi mettono a disposizione”
Lo stesso Osservatorio Smart Agrifood della School of management del Politecnico di Milano, nella sua ultima edizione, mette in luce come stia emergendo la crescente importanza della gestione dei dati: e se il 72% delle soluzioni è legato a software per l’analisi avanzata dei dati, il 50% riguarda strumenti che sfruttano l’Internet of Things (con una crescita del 6% nel 2019 rispetto all’anno precedente).
Agricoltura italiana e sistemi robotici per il monitoraggio
L’agricoltura italiana oggi può contare anche sull’impiego di sistemi robotici, in aria (droni) e a terra (robot), utili per controllare aree boschive o in generale zone difficilmente raggiungibili con mezzi tradizionali quanto per gestire in maniera ottimale le coltivazioni.
I robot possono essere utilizzati sia per monitorare tramite immagini o radiofrequenza, ma anche per eseguire operazioni quali la raccolta, il controllo di infestanti, la falciatura, la potatura, la semina, l’irrorazione, il diradamento autonomi, la fenotipizzazione, la selezione e l’imballaggio.
In questo senso, l’avvento del 5G permetterà di gestire al meglio tutte queste tecnologie, gestendole al meglio, in maniera rapida ed efficace. Per processare le informazioni ed estrarre indicatori e metriche utili al supporto alla decisione vengono invece in aiuto tecniche di Data Mining. Come immaginabile, la quantità di dati da raccogliere è enorme anche nel lungo periodo e i parametri da misurare sono davvero molti. Una volta raccolti, i dati potranno poi essere la preziosa base per generare algoritmi predittivi che aiuteranno in seguito ad avere decisioni strategiche più efficaci.
Ed è qui che entra in gioco l’Intelligenza Artificiale: questa metodologia genera, infatti, un’immensa quantità di dati che devono essere intelligentemente elaborati mediante Machine Learning e AI, producendo indicazioni finali affidabili e al tempo stesso sufficientemente semplici per permettere agli operatori di prendere le decisioni corrette.
Lo stesso report Luiss mette in luce anche l’importanza di creare la chiusura del ciclo produzione-monitoraggio-attuazione a livello di produzione e coltivazione per due motivi: per ottimizzare la resa e per intervenire e prevenire situazioni in grado di arrecare gravi danni economici.
In quest’ambito, le tecnologie dei sensori, applicate direttamente alle coltivazioni per una misura diretta dei parametri vitali, oppure ospitati a bordo di robot o droni, sono il punto di partenza per ricavare le informazioni necessarie.
Tecnologie e blockchain per la rigenerazione agricola e una filiera controllata
Altro beneficio dato dall’impiego delle tecnologie per l’agricoltura circolare è legato alla possibilità di aumentare la riserva di carbonio nel suolo, particolarmente prezioso non solo per arricchire il terreno e valorizzare la resa delle colture, ma un’importante valenza ambientale: questa pratica è in grado di compensare le emissioni di combustibili fossili da 0,4 a 1,2 gigatonnellate di carbonio all’anno, ovvero dal 5 al 15% delle emissioni globali di combustibili fossili.
L’utilizzo intelligente delle tecnologie digitali è strategico per raggiungere i risultati migliori, sfruttando le soluzioni oggi disponibili grazie ai progressi, per esempio, dell’Internet of Things, e andando sempre più in direzione dell’Agricoltura 4.0, come specifica il documento di analisi della Comunità Europea “Industry 4.0 in Agriculture: Focus on IoT aspects”.
Proprio in esso sono evidenziati, quali strumenti digitali strategici, oltre l’IoT, i Big Data, l’Intelligenza Artificiale, pratiche proprie della cultura digitale quali la cooperazione, la mobilità, l’open innovation. La stessa Luiss sottolinea nel report che:
“… tutto questo implica una trasformazione delle infrastrutture di produzione, muovendosi verso fattorie connesse, nuove attrezzature di produzione, trattori e macchine interconnessi tra loro. Questo consentirà un aumento della produttività, della qualità e della protezione ambientale”
Contare su macchine digitalmente connesse ha impatti positivi per ottimizzare le produzioni, ma anche per realizzare un collegamento tra produzione e distribuzione, contando sulla possibilità di tracciare con precisione e in tempo reale i beni dal campo alla logistica fino al consumatore finale.
Pensiamo, per esempio, all’impiego della blockchain per sistemi che possano garantire trasparenza e precisione in termini di tracciabilità del prodotto.