Il clamoroso successo ottenuto da DeepMind con AlphaFold ha attirato le attenzioni degli analisti anche sugli aspetti finanziari, dove si ritrova un bilancio dal passivo piuttosto consistente, nonostante la netta crescita sul fronte dei ricavi. L’eterna “lotta” tra ricerca e business vede nell’operato della società inglese, controllata da Google, un caso emblematico. In qualità di AI Lab, queste realtà si ritrovano infatti attratte da due poli opposti, tra una R&D molto costosa e il contesto aziendale che le spinge generare utili in ambito commerciale. Oltre una certa soglia di investimenti, per ora la soluzione più ricorrente è rappresentato dal sostegno finanziario di una grande holding tecnologica.
La discriminazione da parte degli algoritmi di soluzioni e applicazioni basate su tecniche di intelligenza artificiale è reale e rappresenta un pericolo, soprattutto alla luce di casi già "entrati nella storia"
Deep learning, big data analytics, data science e intelligenza artificiale possono contribuire a impiegare i dati provenienti dai social network per migliorare la resilienza delle nostre società. La ricerca offre un aiuto importante, come testimonia Stefano Cresci, fresco vincitore del premio che “incorona” il più interessante giovane ricercatore europeo.
Un nuovo test della vista - sviluppato, grazie anche al supporto di un algoritmo AI, dagli scienziati dell’University College London (UCL), in collaborazione con il Western Eye Hospital di Londra - potrebbe diventare strumento predittivo in ambito oculistico, formulando una diagnosi precoce della degenerazione maculare senile di tipo umido addirittura tre anni prima che si manifestino i sintomi.
Dall’intelligenza artificiale arriva Xiaoice, la donna virtuale che fa compagnia 24 ore su 24 a milioni di cinesi, mentre in Giappone il governo ha annunciato che promuoverà tutti i sistemi di AI in grado di creare nuove coppie. La tecnologia si estende al campo delle relazioni con l’altro sesso, sollevando non poche perplessità.
Gli Stati Uniti hanno deciso di investire 130 milioni di dollari per finanziare progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’energia rinnovabile da fonte solare. L’intelligenza artificiale figura in una parte dei progetti, dove l’innovazione tecnologica è la vera protagonista.
Un nuovo corso di studi sonda che cosa accade negli strati più profondi e nascosti della rete neurale nell’ambito di applicazioni di computer vision, arrivando a intervenire – modificandolo - nel complesso meccanismo di ragionamento della macchina.
I ricercatori di medicina dell’Università di Tennesse hanno sviluppato un algoritmo in grado di individuare la presenza di traumi infantili. Il sistema sfrutta alcune tecniche di intelligenza artificiale e funziona come un chatbot: attraverso le domande giuste, riesce a individuare le cause dei disagi vissuti dai bambini.
Grazie alle tecnologie di deep learning, il team di DeepMind ha risolto con successo il famigerato Protein Folding Problem: costruire la struttura 3D di una proteina a partire dalle informazioni della sequenza di amminoacidi che la compongono. Si tratta della dimostrazione pratica di come l’intelligenza artificiale sia in grado di cambiare per sempre la ricerca e l’applicazione nell’ambito della biologia molecolare, aprendo nuove possibilità nella farmacia, nella medicina e nelle tecnologie ambientali.
Per creare previsioni climatiche accurate e precise, la scienza punta sempre più sull’AI e sulla straordinaria potenza di calcolo dei supercomputer. Ma serve tenere conto di tutti i particolari: tra questi, lo studio delle nuvole, come spiega uno scienziato italiano impegnato nel consorzio statunitense CLiMA.
Una breve introduzione ad alcune delle tecniche e dei modelli più comuni utilizzati nell'elaborazione del linguaggio naturale (NLP - Natural Language Processing)
Un gruppo di ricercatori del Google Brain Team ha identificato una nuova causa all’origine delle prestazioni scadenti della maggior parte dei modelli di machine learning fuori dal laboratorio. Vediamo di che cosa si tratta.
Uno studio dell’University of Southern California ha indagato un aspetto molto particolare della generazione di linguaggio naturale da parte della macchina: la comprensione del contesto in cui si inserisce la frase. Giungendo alla conclusione che c’è ancora molto da lavorare sulle modalità di addestramento degli algoritmi AI, affinché riproducano un linguaggio che non sia solo grammaticalmente e sintatticamente corretto, ma che abbia anche un senso logico.
Dalla Southern California University, un algoritmo AI che consente ai robot umanoidi di imitare l’intelligenza umana non solo nelle capacità cognitive, ma anche nel mantenimento dell’equilibrio e della postura corretta, integrando circuiti analogici che ne controllano il movimento e circuiti digitali che ne governano le percezioni sensoriali e la capacità decisionale.
"I chatbot AI sono sempre più oggetto di attenzione da parte del pubblico e si sta iniziando a utilizzarli anche nell’ambito di applicazioni di customer care. È arrivato il momento di parlare delle loro implicazioni sotto il profilo della sicurezza”: così Verena Rieser della Heriot Watt University di Edimburgo, tra gli organizzatori del workshop virtuale Safety for Conversational AI, tenutosi lo scorso ottobre. Vediamo che cosa ne è emerso in tema di addestramento chatbot e di filtri che ne bloccano i contenuti offensivi.
I dati di un’imponente indagine che ha coinvolto oltre 3.000 manager di 112 Paesi, ci dicono che è probabile si ottengano vantaggi finanziari significativi dall’adozione delle tecnologie di intelligenza artificiale solo quando le aziende sono in grado di definire metodi efficaci per consentire alle persone e alle macchine di lavorare e di apprendere insieme: in questo modo, non utilizzano semplicemente l'intelligenza artificiale, imparano con lei.
A Modena, all’interno di una scuola media, è nato il primo programma di studi dedicato all’Artificial Intelligence. Frutto di un accordo tra l’Istituto comprensivo locale e un’azienda di AI, è solo l’ultima delle iniziative che vedono il capoluogo emiliano assumere il ruolo di città AI-centrica.
Un’edizione tutta online quella di quest’anno per l’AI Forum, l’evento promosso da AIxIA, l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale. Tra gli interventi di apertura quelli di Piero Poccianti, Presidente AIxIA, e Nicola Gatti, Direttore Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, che hanno fotografato lo stato dell’arte dell’intelligenza artificiale sgombrando ogni dubbio sull’intelligenza artificiale generale: è ancora fantascienza.
Il tema delle tecnologie e della parità di genere è al centro, ormai, di una serie di riflessioni e dibattiti, nazionali e internazionali. Nel Report 2020 dell’UNESCO “Artificial intelligence and gender equality”, si legge: “Gli algoritmi e i sistemi di intelligenza…
La predizione delle immagini salienti è un problema ancora aperto dell’AI e della Computer Vision. Si tratta di un processo di apprendimento basato su reti neurali che richiedono grandi quantità di dati per fornire risultati precisi. Sulla Visual Saliency Prediction - capacità di predire le aree di fissazione dell’occhio umano sulle immagini - si concentra il lavoro di ricerca di Marcella Cornia, ingegnere e fresca vincitrice del Premio Giovani Ricercatori 2020
Non ha senso affrontare il tema dell’innovazione tecnologica senza metterlo in relazione all’essere umano, agli impatti che tale innovazione può produrre sulle persone, sulle aziende, sulle economie, sulle società… anche quando si parla di intelligenza artificiale e Blockchain. Ne abbiamo discusso insieme a Massimo Chiriatti, CTO Blockchain & Digital Currencies presso IBM, tecnologo, collabora con Università e consorzi per eventi di formazione sull'economia digitale
Lavorando sull’algoritmo di deep learning noto come Rete Neurale Convoluzionale, i ricercatori della Texas Tech University ne hanno sviluppato una tipologia particolare e inedita, in grado di distinguere, sulla base dei dati prodotti dalla Risonanza Magnetica Funzionale, le immagini di persone sane, di persone con deterioramento cognitivo lieve e di persone con morbo di Alzheimer conclamato, segnando un passo importante verso la diagnosi precoce di questa patologia neurodegenerativa dai danni irreversibili.
Introduzione alla ricerca in ambito AI. Una guida su come contribuire a confermare la riproducibilità di alcuni dei documenti più recenti e unirsi alla ricerca aperta.
Due nuovi algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati dai ricercatori dell’Università Stanford potranno, un giorno, aiutare le persone con disabilità motorie a controllare intuitivamente i bracci robotici che le assistono nelle loro attività quotidiane.
Comprendere i meccanismi di accumulo di tante, lievi e continue scosse sismiche nel corso di decenni o di secoli, potrebbe essere la chiave per ridurre i danni causati da terremoti di forte intensità. Un aiuto, in questo, proviene dall’intelligenza artificiale che, per mezzo di algoritmi di machine learning, supporta i sismologi nel raccogliere più informazioni possibili sui movimenti delle strutture profonde delle faglie.
La nuova edizione dei Digital Design Days punta sul concetto "re-start" non solo per rimettere al centro la professione del designer digitale ma per offrire a tutti uno stimolo per una ri-progettazione del futuro. In scena ai DDDays, Multiverse, installazione audiovisiva che esplora l’evoluzione di infiniti universi possibili, dello studio fuse*, in questi giorni impegnato anche nella presentazione di un inedito, Treu, concept artistico dedicato alla fiducia che sfrutta anche tecniche di intelligenza artificiale per interpretare e disegnare la fiducia del futuro
A due mesi dalla chiusura di un anno segnato da tinte drammatiche, Gartner fa una previsione dei trend tecnologici che scandiranno il 2021, molti dei quali rispondono a esigenze e a bisogni dettati dalla pandemia.
È in fase di test uno strumento, sviluppato dai ricercatori della Princeton University, che segnala in modo automatico potenziali pregiudizi in un set di immagini utilizzate per allenare algoritmi di computer vision.
Un team di ricercatori provenienti dalle Università di Madrid, Berlino e Cipro, servendosi di algoritmi di machine learning, ha sviluppato un "classificatore" automatizzato di siti Web, in grado di identificare gli URL dai contenuti sensibili, di avvisare l’utente prima che questo vi atterri e venga profilato e di bloccare i Web tracker.
Mettere in discussione la nostra comprensione dell'intelligenza e di come un sistema simile "intelligente" possa essere creato utilizzando l'intelligenza artificiale.