
Il metaverso ha riacceso l’attenzione per i formati file condivisi, i delivery file format, indispensabili per condividere attraverso varie applicazioni le risorse 3D dei mondi virtuali interattivi, in ogni ambiente grafico, sul Web e offline. Il glTF è il nuovo open standard di riferimento per gli asset 3D. Sarà quello definitivo?

I Fab Lab costituiscono in assoluto uno dei fenomeni più interessanti sul fronte della open source innovation, con un approccio bottom up in grado di favorire risposte concrete e condivise ai problemi della società attuale, a livello locale, regionale e…

The Metaverse Standards Forum è un’iniziativa consorziale che unisce le principali organizzazioni di sviluppo degli standard interoperabili Web/3D e brand commerciali per creare e condividere gli standard interoperabili necessari ad accelerare lo sviluppo delle applicazioni del metaverso. Da non confondere con la volontà di dare luogo a un metaverso unico, il Forum vede la presenza di realtà come Meta, Epic Games e Microsoft. Tra i grandi assenti della prima ora figurano Apple, AWS e Roblox.

Nati come semplici alter ego virtuali, oggi gli avatar rappresentano molto più di un elemento grafico. L’espressione della nostra identità online coinvolge aspetti cross disciplinari, orientati a una percezione multisensoriale completa e capaci di trasmettere anche il comportamento di una persona nella sua esperienza digitale.

Immersione e presenza. Cosa sono? Perché sono fondamentali nello sviluppo delle esperienze in realtà virtuale e metaverso? Dalla teoria alla pratica, andiamo alla scoperta di un percorso di sviluppo che coinvolge, oltre agli aspetti puramente tecnologici, il contributo cognitivo delle neuroscienze e i principi fondamentali del UX design

Migliorare la vita delle persone e favorire l’interazione uomo-macchina: sono alcuni degli obiettivi per i quali sono nati i due nuovi lab MiBTec e BiCApP presso l’Università Milano Bicocca, tra i più avanzati d’Italia.

Secondo il suo “fondatore” Gavin Wood, il Web3 è un ecosistema decentralizzato e basato sulla blockchain. Tra chi lo ama alla follia e chi lo ritiene una moda passeggera, forse soltanto ora si inizia a capire cosa il Web3 voglia fare da grande. Il metaverso potrebbe essere la sua grande occasione.

Dopo aver presentato Meta, Mark Zuckerberg è tornato sull’argomento metaverso per svelare come il suo sviluppo sia indissolubilmente legato all’Intelligenza Artificiale. Dalla traduzione simultanea a interfacce conversazionali sempre più umane nel loro comportamento, il metaverso si avvia ad essere un ambiente digitale egocentrico, realmente a misura d’uomo, a patto di saper indirizzare in maniera corretta e condivisa i presupposti etici delle tecnologie abilitanti.

Una nuova didattica, fondata sull’esperienza del metaverso, è all’orizzonte. Nella sua attesa, prepariamole un terreno che permetta al mondo dell’istruzione di cogliere il meglio dalla nuova tecnologia.

Il restauro di Notre Dame è attualmente teatro di un incredibile simposio di tecnologie 3D, per un’operazione di digital heritage senza precedenti, cui fanno da corollario una serie di iniziative di comunicazione che sfruttano la realtà virtuale per ricreare gli eventi storici che hanno visto la cattedrale parigina protagonista nel corso dei secoli.

3DEXPERIENCE World 2022, principale evento corporate di Dassault Systèmes, ha mostrato un’ampia rassegna di tecnologie e casi studio di avanguardia nell’ambito dello sviluppo di prodotto. La parola d’ordine è immaginazione, per andare oltre la pura conoscenza e dare forma alla vera innovazione.

Le tecnologie della realtà e il loro ruolo nel famigerato metaverso rendono più che mai attuale il dibattito filosofico sul vivere in una simulazione, introdotto ormai quasi 20 anni fa da Nick Bostrom. Oggi David J. Chalmers lo riprende, con un libro destinato a lasciare il segno: Reality+ sostiene che la realtà virtuale sia genuina e, per certi versi, indissolubile rispetto a quella fisica.

Il Generative Design coniuga una grande varietà di tecnologie emergenti per creare soluzioni progettuali attraverso il contributo generativo dell’Intelligenza Artificiale (Generative AI). Grazie alla connessione tra il mondo fisico e il mondo digitale, la sua missione risiede nel realizzare manufatti sempre più informati, grazie all’interfaccia in tempo reale con i loro digital twins.

L’annuncio di Meta da parte di Mark Zuckerberg ha creato un immediato boom delle quotazioni dei metaversi già presenti, tra cui quelli basati sulla blockchain, come Decentraland o The Sandbox. La collaborazione tecnologica tra metaverso e blockchain promette grandi opportunità di business nella creazione dei mondi virtuali 3D, capaci di attirare attivamente investitori e brand.

Il metaverso è un fenomeno tanto affascinante quanto controverso, come spesso accade quando si carica di eccessive aspettative qualcosa che non è assolutamente pronto per evidenti limiti a livello tecnologico ed esperienziale. Tuttavia, le potenzialità del metaverso sono enormi e molti lo indicano addirittura quale possibile successore di Internet. Cosa rende così interessante questi mondi virtuali 3D?

Le tecnologie immersive si rivelano alleate sempre più preziose per gli astronauti operativi sulla ISS. L’utilizzo della realtà virtuale e della realtà aumentata agevola sensibilmente sia lo svolgimento degli esperimenti scientifici che le procedure di manutenzione effettuate a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

Una ragazzina di dieci anni, nel Galles, sarà la prima persona ad avere un orecchio ottenuto con tecniche di stampa 3D, un’impresa divenuta realtà utilizzando cellule staminali umane e sostanze di origine vegetale.

I digital twins consentono di connettere il mondo reale con una serie potenzialmente infinita di istanze virtuali. Basati su un’incredibile varietà tecnologica, consentono di elaborare i dati raccolti dai sistemi IoT per supportare processi decisionali, analisi predittive e simulazioni generative molto accurate.

Una delle grandi sfide delle tecnologie che fanno capo alla realtà virtuale è riuscire a stimolare la memoria in presenza di deficit cognitivi dovuti all’età o a patologie neurologiche degenerative.

Dalla stampa 3D agli impatti delle tecnologie “collegate”. Intervista a Sonny Vu, imprenditore e investitore che guarda a scienza dei materiali, biotecnologie e nanotecnologie, robotica e tecnologie per l’ambiente e il Food

L’utilizzo di supercomputer permette di sviluppare reti neurali finalizzate all’analisi predittiva nell’ambito dell’additive manufacturing.

Una biostampante 3D in grado di realizzare in modo rapido un numero elevato di lotti di tessuti biologici sui quali testare nuovi ritrovati della ricerca farmacologica, potrebbe contribuire a rendere lo sviluppo dei farmaci più veloce, meno costoso e senza la necessità di sperimentazioni sugli animali.

Un gruppo di studio australiano ha ideato un approccio “indiretto” alla stampa 3D di impalcature (scaffold) tridimensionali deputate al sostegno delle architetture cellulari, ottenendo strutture di materiale biologico del diametro di soli 200 micron e - nonostante questo - particolarmente complesse al loro interno.

Combinare immagini e ologrammi in sala operatoria per garantire informazioni in tempo reale finalizzate a interventi più accurati. La nuova sfida della chirurgia passa dall’impiego della realtà aumentata.

Zuckerberg prepara il Facebook “post web” e sul podcast di The Information promette che potremo “teletrasportarci” ovunque, riducendo sensibilmente l’impatto economico e ambientale causato dalle relazioni sociali. Quando Zuckerberg parla di social network, sa catturare l’attenzione dei media e degli investitori. Ma cosa intende per davvero? Quale sarà la realtà virtuale del 2030?

Video intervista a Guido Porro, Managing Director e Vice President Southern Europe della multinazionale francese Dassault Systemes.

La realtà aumentata è una delle tecnologie emergenti più flessibili e user friendly, grazie alla sua capacità di “aumentare” la realtà che ci circonda con informazioni contestuali, utili a migliorare le nostre operazioni. Nonostante la giovanissima età, l’AR è riuscita a conquistarsi un posto di assoluto rilievo sia in ambito consumer che nelle strategie aziendali in vari ambiti di business. È il futuro si prospetta roseo.

La realtà virtuale e le tecnologie immersive consentiranno di rivoluzionare il modo di vivere la realtà, grazie all’estensione digitale rispetto al contesto fisico con cui siamo abituati ad interagire. La realtà virtuale è l’espressione massima di questo concetto, grazie alla sua capacità di proiettare l’utente in un mondo del tutto alternativo rispetto a quello reale.

La stampa 3D sta ricercando soluzioni tecnologiche sempre più creative per dare forma a materiali compositi sempre più evoluti, performanti e semplici da realizzare. Il laboratorio BAM (Bioinsipired Advanced Manufacturing) della University of Maryland ha sorpreso tutti grazie a un multi-ugello in grado di cambiare dinamicamente la propria forma per variare la direzione delle fibre corte contenute nei materiali compositi. Ciò consentirebbe di ottenere parti capaci di assumere molteplici configurazioni utilizzando un solo materiale di base, differentemente a quanto avvenuto finora.

Le grandi produzioni cinematografiche stanno investendo molto per creare in 3D gli umani digitali, protagonisti sul set di produzioni sempre più virtuali. Succede quando è necessario sostituire interpreti deceduti o ringiovanire, piuttosto che invecchiare, quelli regolarmente attivi sul set, quando le possibilità del trucco tradizionale non consentono di raggiungere l’obiettivo prefissato. Gli attori virtuali diventano sempre più realistici nell’immagine e nel comportamento, riducendo progressivamente il gap che li separa da quelli reali. Quando saranno in grado di sostituirli del tutto? E soprattutto, sarà davvero necessario farlo?