Ormai note come tecnologie immersive, realtà virtuale e realtà aumentata (e con esse i linguaggi e le interfacce grafiche) si stanno diffondendo in ambiti applicativi sempre più estesi, uscendo dai confini del Gaming e dell’Entertainment. Parliamo di tecnologie che vengono applicate in ambito industriale, nel mondo medico-sanitario, in settori come l’Education e il Retail.
In questa sezione, analizziamo evoluzioni tecnologiche ed ambiti applicativi delle tecnologie immersive.
Secondo il suo “fondatore” Gavin Wood, il Web3 è un ecosistema decentralizzato e basato sulla blockchain. Tra chi lo ama alla follia e chi lo ritiene una moda passeggera, forse soltanto ora si inizia a capire cosa il Web3 voglia fare da grande. Il metaverso potrebbe essere la sua grande occasione.
Dopo aver presentato Meta, Mark Zuckerberg è tornato sull’argomento metaverso per svelare come il suo sviluppo sia indissolubilmente legato all’Intelligenza Artificiale. Dalla traduzione simultanea a interfacce conversazionali sempre più umane nel loro comportamento, il metaverso si avvia ad essere un ambiente digitale egocentrico, realmente a misura d’uomo, a patto di saper indirizzare in maniera corretta e condivisa i presupposti etici delle tecnologie abilitanti.
Una nuova didattica, fondata sull’esperienza del metaverso, è all’orizzonte. Nella sua attesa, prepariamole un terreno che permetta al mondo dell’istruzione di cogliere il meglio dalla nuova tecnologia.
Il restauro di Notre Dame è attualmente teatro di un incredibile simposio di tecnologie 3D, per un’operazione di digital heritage senza precedenti, cui fanno da corollario una serie di iniziative di comunicazione che sfruttano la realtà virtuale per ricreare gli eventi storici che hanno visto la cattedrale parigina protagonista nel corso dei secoli.
3DEXPERIENCE World 2022, principale evento corporate di Dassault Systèmes, ha mostrato un’ampia rassegna di tecnologie e casi studio di avanguardia nell’ambito dello sviluppo di prodotto. La parola d’ordine è immaginazione, per andare oltre la pura conoscenza e dare forma alla vera innovazione.
Le tecnologie della realtà e il loro ruolo nel famigerato metaverso rendono più che mai attuale il dibattito filosofico sul vivere in una simulazione, introdotto ormai quasi 20 anni fa da Nick Bostrom. Oggi David J. Chalmers lo riprende, con un libro destinato a lasciare il segno: Reality+ sostiene che la realtà virtuale sia genuina e, per certi versi, indissolubile rispetto a quella fisica.
Il Generative Design coniuga una grande varietà di tecnologie emergenti per creare soluzioni progettuali attraverso il contributo generativo dell’Intelligenza Artificiale (Generative AI). Grazie alla connessione tra il mondo fisico e il mondo digitale, la sua missione risiede nel realizzare manufatti sempre più informati, grazie all’interfaccia in tempo reale con i loro digital twins.
L’annuncio di Meta da parte di Mark Zuckerberg ha creato un immediato boom delle quotazioni dei metaversi già presenti, tra cui quelli basati sulla blockchain, come Decentraland o The Sandbox. La collaborazione tecnologica tra metaverso e blockchain promette grandi opportunità di business nella creazione dei mondi virtuali 3D, capaci di attirare attivamente investitori e brand.
Il metaverso è un fenomeno tanto affascinante quanto controverso, come spesso accade quando si carica di eccessive aspettative qualcosa che non è assolutamente pronto per evidenti limiti a livello tecnologico ed esperienziale. Tuttavia, le potenzialità del metaverso sono enormi e molti lo indicano addirittura quale possibile successore di Internet. Cosa rende così interessante questi mondi virtuali 3D?
Le tecnologie immersive si rivelano alleate sempre più preziose per gli astronauti operativi sulla ISS. L’utilizzo della realtà virtuale e della realtà aumentata agevola sensibilmente sia lo svolgimento degli esperimenti scientifici che le procedure di manutenzione effettuate a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Una ragazzina di dieci anni, nel Galles, sarà la prima persona ad avere un orecchio ottenuto con tecniche di stampa 3D, un’impresa divenuta realtà utilizzando cellule staminali umane e sostanze di origine vegetale.
I digital twins consentono di connettere il mondo reale con una serie potenzialmente infinita di istanze virtuali. Basati su un’incredibile varietà tecnologica, consentono di elaborare i dati raccolti dai sistemi IoT per supportare processi decisionali, analisi predittive e simulazioni generative molto accurate.
Una delle grandi sfide delle tecnologie che fanno capo alla realtà virtuale è riuscire a stimolare la memoria in presenza di deficit cognitivi dovuti all’età o a patologie neurologiche degenerative.
Dalla stampa 3D agli impatti delle tecnologie “collegate”. Intervista a Sonny Vu, imprenditore e investitore che guarda a scienza dei materiali, biotecnologie e nanotecnologie, robotica e tecnologie per l’ambiente e il Food
Una biostampante 3D in grado di realizzare in modo rapido un numero elevato di lotti di tessuti biologici sui quali testare nuovi ritrovati della ricerca farmacologica, potrebbe contribuire a rendere lo sviluppo dei farmaci più veloce, meno costoso e senza la necessità di sperimentazioni sugli animali.
Un gruppo di studio australiano ha ideato un approccio “indiretto” alla stampa 3D di impalcature (scaffold) tridimensionali deputate al sostegno delle architetture cellulari, ottenendo strutture di materiale biologico del diametro di soli 200 micron e - nonostante questo - particolarmente complesse al loro interno.
Combinare immagini e ologrammi in sala operatoria per garantire informazioni in tempo reale finalizzate a interventi più accurati. La nuova sfida della chirurgia passa dall’impiego della realtà aumentata.
Zuckerberg prepara il Facebook “post web” e sul podcast di The Information promette che potremo “teletrasportarci” ovunque, riducendo sensibilmente l’impatto economico e ambientale causato dalle relazioni sociali. Quando Zuckerberg parla di social network, sa catturare l’attenzione dei media e degli investitori. Ma cosa intende per davvero? Quale sarà la realtà virtuale del 2030?
La realtà aumentata è una delle tecnologie emergenti più flessibili e user friendly, grazie alla sua capacità di “aumentare” la realtà che ci circonda con informazioni contestuali, utili a migliorare le nostre operazioni. Nonostante la giovanissima età, l’AR è riuscita a conquistarsi un posto di assoluto rilievo sia in ambito consumer che nelle strategie aziendali in vari ambiti di business. È il futuro si prospetta roseo.
La realtà virtuale e le tecnologie immersive consentiranno di rivoluzionare il modo di vivere la realtà, grazie all’estensione digitale rispetto al contesto fisico con cui siamo abituati ad interagire. La realtà virtuale è l’espressione massima di questo concetto, grazie alla sua capacità di proiettare l’utente in un mondo del tutto alternativo rispetto a quello reale.
La stampa 3D sta ricercando soluzioni tecnologiche sempre più creative per dare forma a materiali compositi sempre più evoluti, performanti e semplici da realizzare. Il laboratorio BAM (Bioinsipired Advanced Manufacturing) della University of Maryland ha sorpreso tutti grazie a un multi-ugello in grado di cambiare dinamicamente la propria forma per variare la direzione delle fibre corte contenute nei materiali compositi. Ciò consentirebbe di ottenere parti capaci di assumere molteplici configurazioni utilizzando un solo materiale di base, differentemente a quanto avvenuto finora.
Le grandi produzioni cinematografiche stanno investendo molto per creare in 3D gli umani digitali, protagonisti sul set di produzioni sempre più virtuali. Succede quando è necessario sostituire interpreti deceduti o ringiovanire, piuttosto che invecchiare, quelli regolarmente attivi sul set, quando le possibilità del trucco tradizionale non consentono di raggiungere l’obiettivo prefissato. Gli attori virtuali diventano sempre più realistici nell’immagine e nel comportamento, riducendo progressivamente il gap che li separa da quelli reali. Quando saranno in grado di sostituirli del tutto? E soprattutto, sarà davvero necessario farlo?
L’utilizzo della realtà virtuale in ambito terapeutico vede un numero crescente di applicazioni, tra cui quelle che mirano a migliorare la qualità della vita delle persone colpite da varie forme di demenza e delle persone chiamate ad assisterle lungo il loro difficile percorso. In attesa di una cura, si aprono numerosi scenari di speranza.
Parte della più ampia campagna di sensibilizzazione “The Only Progress is Human” volta ad aumentare la consapevolezza delle attuali complesse sfide sociali e ambientali, Water for Life rappresenta un concreto impegno di Dassault Systèmes a sostegno degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (US SDGs), in particolare il numero 6: “garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”
Allenarsi a casa grazie alla realtà virtuale rappresenta una delle nuove frontiere del fitness, anche a fronte delle restrizioni legate alla pandemia Covid-19, che hanno comportato la chiusura delle tradizionali palestre. Giochi musicali a ritmo in VR, come il prodigioso Beat Saber, e applicazioni in realtà virtuale native per il fitness sono sempre più utilizzate dai virtual trainer per sviluppare programmi di allenamento ad alta intensità. E non solo.
L’impossibilità di realizzare i grandi eventi in presenza ha costretto enti pubblici e privati a ricorrere alle esperienze virtuali. È il caso di Welcome to the other side, il concerto di Capodanno realizzato dalla Città di Parigi, che si è tenuto all’interno di una Notre Dame in 3D, teatro di ben due esperienze trasmesse in contemporanea: a video e in realtà virtuale.
I musei stanno riprogrammando il proprio core business attraverso una fase molto complessa, in cui gli effetti della pandemia si sono sommati ad una radicale trasformazione già in atto. Le limitazioni alla visita in presenza hanno accelerato la fruizione online, in cui i virtual tour assumono sia la valenza di un’alternativa, che un indispensabile valore aggiunto all’esperienza tradizionale. In questo contesto le produzioni multimediali e i virtual tour interattivi in 3D costituiscono gli strumenti privilegiati per dare il via ad una nuova era per l’industria della cultura.
Forensics Architecture è un’agenzia investigativa inglese che utilizza le tecnologie 3D in ambito architettonico per risolvere indagini relative alla violazione dei diritti umani e ai danni ambientali. Un team multidisciplinare e l’utilizzo consapevole di un ampio parco di tecnologie innovative, consente al team fondato nel 2010 dal professor Eyal Weizman di formare delle prove oggettive in grado di smentire categoricamente le versioni ufficiali di comodo con cui governi, forze di polizia, militari e lobby cercano puntualmente di insabbiare le loro violazioni.