Video intervista a Lucilla Fazio e Tommaso Corà, Innovation Designer e Fondatore di Tipic
Innovation by Design – Progettare e dare forma alla “visione strategica” aziendale è un’attività di particolare difficoltà in tempi di estrema incertezza e complessità come quelli odierni.
L’approccio vincente non può che vedere un’adeguata combinazione di capacità esplorative e immaginative, e – in apparente contrapposizione – di capacità attuative e di sviluppo, un approccio ambidestro che necessita di una forte cultura aziendale.
Ne abbiamo parlato con Lucilla Fazio e Tommaso Corà, Innovation Designer e Fondatori di Tipic, da sei anni attivi per rendere le aziende “antifragili”. Un concetto – quello di antifragilità – che, come racconta Tommaso, va oltre quello di resilienza, aggiungendo alla componente di “riassesto di un sistema dopo una sollecitazione” quello di miglioramento dello stesso, delineando quindi un approccio orientato all’innovazione e non solo alla sopravvivenza.
Le dimensioni coesistenti su cui lavora Tipic sono quindi due, una esplorativa, che consente ai decision maker aziendali di comprendere il contesto e le sue problematiche, nell’ottica di sviluppare nuove soluzioni, ed una di governance, mirata al miglioramento e adattamento continuo dei prodotti, dei processi e degli aspetti organizzativi. Questo dualismo è una caratteristica tipica del design in quanto, per usare le parole di Lucilla: “intrinsecamente ambidestro”.
Uno strumento strategico chiave per il lavoro di innovation design, ci racconta Lucilla, è la mappatura di senso, un’analisi dei maggiori cambiamenti emergenti interni ed esterni all’azienda. Uno metodo dinamico e che evolve nel tempo, tipico del mondo dei Future Studies. Viene utilizzato per analizzare uno spettro più ampio possibile di fenomeni emergenti e dei loro possibili impatti diretti o indiretti nel contesto aziendale. Un’attività fondamentale per delineare i diversi futuri possibili, alternativi o preferiti. Questi ultimi sono la base per la realizzazione di una visione strategica e di un “purpose” aziendale.
L’innovation designer integra elementi e principi derivanti da Future Studies, come quelli di mappatura di senso e di scenari preferiti, ad un orientamento nel presente per trovare soluzioni e attività da avviare nell’immediato.
Unire metodi e processi nell’ambito del design e dell’innovazione (innovation by design), integrando diverse metodologie tra cui quella dei Future Studies, è la stella polare del lavoro di Lucilla e Tommaso; una connubio quasi stridente nella forma dell’“Innovation by Design”, ma auspicabile in una visione di innovazione come principio olistico.
La duttilità delle attività di innovation by design, così come quelle di Foresight, si prestano ad ogni progetto o attività imprenditoriale, con approcci diversificati a seconda della dimensione aziendale e ambito di attività, come emerge dal racconto di due casistiche, una riferita ad una PMI Italiana e l’altra ad una multinazionale.