Prevedere il futuro è una pratica da sempre affascinante, ma piuttosto improbabile nel risultato. Per assecondare l’esigenza di anticipare il cambiamento sono nati dapprima gli studi di futuri (futures studies) e in seguito una disciplina come il futures thinking, che utilizza tecniche di foresight per aiutare le organizzazioni a individuare e valutare nel contesto opportuno i possibili futuri alternativi che si prospettano.
In questo approfondimento, lasceremo pertanto da parte il ben più inflazionato mondo dell’analisi previsionale, basata su uno storico di dati certo, per occuparci in maniera più specifica del foresight strategico, una disciplina che può aiutarci concretamente a dare una risposta ad alcune domande fondamentali.
- Quali sono i futuri alternativi che le organizzazioni devono essere in grado di affrontare?
- Di fronte ad una moltitudine di scenari possibili, quali azioni e quali strategie è opportuno intraprendere per raggiungere i propri obiettivi?
- Come è possibile creare le condizioni più favorevoli affinché i futuri che vorremmo vivere si traducano in realtà?
Sono soltanto alcuni dei grandi interrogativi che i decisori si pongono quando devono immaginare cosa sarà e cosa farà la loro organizzazione tra dieci anni. Un utilizzo corretto e consapevole del foresight strategico può offrire molti vantaggi per le aziende pubbliche e private attive in qualsiasi settore chiamate a prendere oggi le decisioni potenzialmente decisive per le proprie sorti in un futuro che potrà prendere infinite direzioni.
Cosa significa Foresight strategico
Il foresight strategico è una metodologia basata su tecniche che consentono di esplorare i futuri possibili in modo da anticipare il cambiamento, attraverso lo sviluppo di strategie aziendali più consapevoli nel presente. Spesso citata nell’ambito del futures thinking, la pratica del foresight consente, attraverso lo svolgimento di esercizi concreti, di sviluppare una visione consapevole e coerentemente interpretabile dei possibili scenari futuri.
In altri termini, il foresight stategico si basa su un pensiero per definizione lungimirante, che mira ad ampliare la percezione delle possibili opzioni strategiche di cui possiamo oggi disporre per assumere un atteggiamento proattivo nei confronti del futuro.
Per tali ragioni, il pensiero strategico riguarda nello specifico l’osservazione e le opzioni relative ai futuri possibili, non necessariamente le operazioni richieste affinché un futuro desiderato si realizzi. Quest’ultimo ambito rientra infatti nell’attività della pianificazione strategica.
È indispensabile non sovrapporre, almeno concettualmente, il pensiero strategico a cui fa riferimento il foresight con la pianificazione strategica ma occorre essere coscienti che entrambe le attività sono cruciali per il successo del business, pertanto devono dare lungo ad un processo di continuità.
In estrema sintesi, l’intero processo a cui facciamo riferimento vede una fase iniziale in cui il pensiero strategico esplora le possibili opzioni, fornendo tutti gli elementi utili alla definizione di una strategia “a prova di futuro” per le organizzazioni, che diventano pertanto consapevoli nel prendere oggi le decisioni utili ad affrontare tutte le direzioni che in futuro potranno verificarsi, a prescindere dal fatto che ciò avvenga o meno. A questo punto entra in gioco la pianificazione strategica, per cercare di indirizzare il corso degli eventi verso gli scenari desiderati.
In questa sede, ci occuperemo delle prime fasi, quelle che fanno riferimento all’esplorazione a lungo termine e alla definizione degli scenari dei futuri possibili. Il foresight, nella sua attività di pensiero strategico, consiste infatti in questi aspetti.
Il mondo VUCA, verso futuri non predeterminati
La necessità di adottare un pensiero strategico deriva dal fatto che i tempi che si prospettano, specie a lungo termine, non sono riferibili ad uno scenario predeterminato. Un semplice backcasting dei decenni che abbiamo appena vissuto, come vedremo, ci rivelano infatti che il futuro non è mai andato in linea di continuità con gli episodi che lo hanno preceduto, ma è stato spesso oggetto di eventi dirompenti, che hanno del tutto riscritto le regole del gioco su tutto il fronte sintetizzato nell’acronimo STEEP: Social, Technological, Economical, Environmental e Political, i cui significati sono intuitivamente localizzabili.
Il futures thinking e il foresight strategico prospettano un punto di rottura più o meno marcato con gli scenari del contemporaneo per rivolgere le proprie attenzioni verso un mondo VUCA, acronimo di Volatility, Uncertainty, Complexity e Ambiguity.
Il concetto di VUCA è stato formalizzato negli anni della Guerra Fredda dal U.S. Army War College, in un contesto differente da quello inteso attualmente, anche se le definizioni sono da considerarsi più che mai attuali.
- Volatility (volatilità): maggiore è la volatilità, tendenzialmente lo sarà anche la rapidità con cui un cambiamento si prospetta. La volatilità è riferita al contesto finanziario, ma si adatta facilmente anche ad altri contesti, descrivendo la possibilità di turbolenze e cambiamenti anche piuttosto repentini e imprevedibili, se ci si limita ad utilizza gli strumenti e le metodologie tradizionali;
- Uncertainty (Incertezza): è il risultato più evidente di un futuro non predeterminato, laddove a fare la differenza è proprio la capacità di comprendere i possibili cambiamenti per delineare gli scenari di futuro alternativi a cui fare riferimento con le tecniche di foresight. Chi non si pone il problema dell’incertezza, continua a basare le proprie decisioni sui riferimenti del passato e del presente, senza alcuna prospettiva di anticipare il cambiamento;
- Complexity (Complessità): man mano che la visione del futuro viene differita, allontanandosi rispetto al tempo in cui viviamo, aumentano le variabili il gioco e il modo con cui queste possono interconnettersi e combinarsi nella definizione degli scenari alternativi. Analizzare consapevolmente una situazione complessa è tuttavia possibile adottando le tecniche di foresight, a patto di essere disposti ad abbandonare il pregiudizio di voler giungere a tutti i costi a conclusioni certe. La valutazione dei futuri alternativi non risiede nell’esito di una previsione spesso nemmeno richiesta, in quanto campo di indagine di altre discipline, ma nella capacità di comprendere le complessità che si prospettano, soprattutto nelle loro dinamiche evolutive, con l’obiettivo di definire strategie utili ad affrontarle con successo;
- Ambiguity (Ambiguità): l’ultima lettera fondamentale del VUCA è la A di ambiguità, il cui evidente significato è riferito al fatto che i fenomeni esplorati in chiave futura sono sprovvisti di informazioni certe, per il semplice fatto che non si sono ancora verificati. Se l’ambiguità è per natura nemica delle analisi predittive, può tuttavia rivelarsi un prezioso alleato del foresight strategico, in quanto nella sua non-definizione si annidano le alternative da esplorare.
A cosa serve il Foresight strategico
Le attività di foresight possono aiutare le organizzazioni in molti modi, sulla base di due aspetti fondamentali, nei cui confronti diventa sempre più difficile rimanere indifferenti.
In primo luogo, il mondo sta cambiando con un ritmo inedito rispetto alle epoche che ci hanno preceduto e questa accelerazione pare non conoscere flessioni. Cambiano le tecnologie, così come i modelli di servizio che sono in grado di abilitare, basti pensare a come, relativamente nel giro di breve tempo, il cloud computing abbia totalmente rivoluzionato il mondo IT e le applicazioni a tutti i livelli.
Molte persone utilizzano ormai correntemente servizi in cloud, a cominciare dalla mail, senza nemmeno sapere cosa sia il cloud. Meno di vent’anni fa non sapevamo nemmeno cosa fosse uno smartphone, oggi il nostro modo di lavorare, comunicare e vivere e costantemente condizionato dalle tecnologie mobile.
Chi ha saputo, in varia misura, anticipare il cambiamento, intuendo gli scenari che oggi stiamo vivendo, è diventato un soggetto attualmente dominante, sviluppando modelli di business “future proof”. Altri ne seguiranno le orme, se sapranno sin da ora indirizzare correttamente le proprie scelte strategiche ed avranno il coraggio di investirci con costanza e determinazione, anche se, soprattutto nei primi tempi, le cose potrebbero sembrare non andare per il verso giusto.
La strada da percorrere non è facile, è ricca di sfide e insidie, in cui si celano al tempo stesso grandi opportunità, ma proprio questa prospettiva di grande incertezza e indeterminazione rende il futures thinking un validissimo alleato per dare un senso a quegli scenari che, se rimanessero inesplorati, potrebbero apparire addirittura assurdi, se non controproducenti da seguire.
Le variabili in gioco sono moltissime e sono in grado di influenzare il corso degli eventi ben più di quanto possa fare qualsiasi attore economico, contando soltanto sulle proprie forze, se pur immense. Si pensi alle prospettive del cambiamento climatico e alle crescenti tensioni sul piano geopolitico, che hanno reso attuali quei problemi legati alla sostenibilità che si pensava sarebbero intervenuti soltanto tra alcuni anni, dormendo tutto sommato sonni tranquilli.
Il foresight stimola e orienta un pensiero critico secondo cui un problema per essere compreso va analizzato da molti punti di vista, cercando soprattutto di liberarsi della propria visione di riferimento, saldamente ancorata sui modelli attuali e sui presupposti del presente.
Ancora una volta ci ritroviamo costretti a citare la logica STEEP, per ricordare come il futuro si sviluppa su più dimensioni, che vanno ben oltre la portata tecnologica, anche se quest’ultima sarà sempre essenziale per abilitare qualsiasi visione.
Il foresight strategico, nel momento in cui esplora i futuri e valuta le possibili opzioni, evidenzia prontamente un aspetto fondamentale: l’evoluzione di un futuro possibile in un determinato ambito, ad esempio quello sociale ed economico, non sempre coincide ed è correlabile con gli sviluppi in altri ambiti, ad esempio quello politico e ambientale. Molto spesso la tecnologia, nella sua natura strumentale, si ritrova a dover mediare. Nella peggiore delle ipotesi viene utilizzata con scopi non condivisibili dal punto di vista etico. Possiamo e dobbiamo saper prevedere queste situazioni nelle possibilità di si prospettano.
In secondo luogo, il foresight strategico serve a fare ordine sulle cose. La trasformazione digitale ci ha introdotti nell’era dei dati. Parliamo di enormi flussi di informazioni acquisite da un numero pressoché infinito di fonti. Se l’enorme patrimonio informativo dei dati non viene gestito con metodi rigorosi, per quanto visionari nella loro portata esplorativa, finirebbe soltanto per generare il caos, una situazione che notoriamente non aiuta a prendere decisioni in maniera lucida e consapevole.
Il foresight strategico genera valore grazie alla sua intrinseca capacità nell’esplorare gli scenari valutando le possibili opzioni. Tale approccio porta ordine e struttura laddove il caos rischierebbe di far saltare il banco.
Le tecniche di foresight servono alle aziende una serie di strumenti e metodi capaci di offrire una conoscenza strutturata anche in quegli scenari che non si basano su uno storico di dati, ma sulla semplice esplorazione di scenari che saranno possibili soltanto tra diverso tempo.
Il futures thinking è una disciplina relativamente giovane, nei suoi confronti vige ancora un pregiudizio infondato, sulla base della confusione provocata da “attività di futuro” e “futurist” che nulla hanno a che spartire con i fondamenti scientifici dei future studies.
Gli esperti di foresight non sono bonariamente esenti da colpe, in quanto faticano ancora troppo spesso a trasmettere alle organizzazioni pubbliche e private i vantaggi che il pensiero strategico è in grado di prospettare. Tuttavia, crescono ogni giorno le realtà che si avvalgono delle tecniche e delle metodologie di foresight per esplorare gli scenari di futuro nei tempi efficaci, senza ripetere l’errore di arrivarci in ritardo, quando imporre una strategia di business assume come unica probabilità quella dell’inevitabile fallimento.
Oggi i tempi sono finalmente maturi. Un’attività di foresight può essere implementata in azienda in poco tempo, coinvolgendo un’ampia platea di soggetti attraverso esercizi collaudati e dotati di un potenziale esplorativo straordinariamente efficace nel facilitare le decisioni a qualsiasi livello aziendale.
I presupposti che abbiamo descritto spiegano anche la ragione per cui l’orizzonte temporale del futures thinking e delle tecniche di foresight sia da intendersi nel lungo termine, in un periodo non più breve di dieci anni rispetto all’attualità della valutazione.
L’obiettivo è quello di liberarsi il più possibile dai vincoli e dal condizionamento della situazione attuale in termini deterministici, situazione pressoché inevitabile quando l’indagine è rivolta al futuro prossimo, laddove non ci sarebbe il tempo utile per prospettare significativi scenari di cambiamento.
I metodi di previsione tradizionali consentono di prendere decisioni sul futuro in base ad un contesto di riferimento stabile e noto quale può essere il presente e il recente passato. Tale prospettiva è eccessivamente garantista e non risulta sufficiente per garantire il distacco necessario quando si intende formulare strategie orientate al cambiamento, secondo i principi del futures thinking.
I vantaggi di un’azienda a prova di futuri
Il dibattito sulle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, la robotica, la realtà virtuale e le loro potenzialità nel contesto della trasformazione digitale hanno spinto le organizzazioni a spingere la propria visione un po’ oltre il futuro prossimo, interrogandosi su come sfruttare in maniera importante questa epocale opportunità, esplorando scenari da prospettive finora nemmeno immaginate.
In tale contesto, le realtà più attente si sono avvicinate agli esercizi di foresight, iniziando ad integrarli in maniera continuativa nei propri processi. Dal semplice interesse iniziale, un numero crescente di organizzazioni pubbliche e private ha intrapreso una proficua attività basata sul pensiero strategico, in grado di garantire decisioni consapevoli nel presente sulla base dell’analisi degli scenari di futuro alternativi.
Tra i benefici che le organizzazioni che ricorrono in maniera sistematica alle attività di foresight possono ottenere:
- Maggior predisposizione e consapevolezza nei confronti dei trend e dei fenomeni in grado di condizionare i futuri successi e le eventualità criticità, ivi inclusa una naturale predisposizione verso le azioni adattive e correttive che si rendono necessarie per assicurare la futuribilità del business;
- Atteggiamento proattivo, capace di monitorare in maniera consapevole gli orizzonti per identificare le opportunità e le minacce che potrebbero interessare l’organizzazione e le sue strategie future, informando le linee di business coinvolte affinché procedano di conseguenza;
- Visione olistica e contestualizzata dei possibili sviluppi futuri, attuando dei radar di previsione, con l’obiettivo di offrire un senso a tematiche che, se affrontati senza un approccio metodologico, risulterebbero troppo aleatori e difficilmente correlabili con il business. In quest’ottica, il foresight consente di mappare le possibili evoluzioni future all’interno di quadri di scenario strutturati dal punto di vista logico, e pertanto controllabili con un approccio di natura strategica;
- Maggior confidenza con le decisioni “future proof”, la cui naturale incertezza viene risolta grazie alla scientificità delle tecniche di foresight, risultato di una serie di metodologie orientate a rendere estremamente pratico il riflesso di un pensiero strategico e, in seconda battuta, nelle attività di pianificazione strategica che ne derivano. In altri termini, le aziende votate al foresight strategico sanno prendere con maggior facilità tutte le quelle decisioni di investimento capaci di proiettare il business oltre il ROI dei periodi finanziari più prossimi, che seguono logiche arriviste in termini di risultato, che non andrebbero mai confuse con la visione a prova di futuro necessaria per garantire la sopravvivenza e la crescita del business stesso nel medio e soprattutto nel lungo periodo;
- Tendenza a sviluppare strategie di marketing più efficaci nell’intercettare una domanda di mercato in continua evoluzione, tale da richiedere approcci e soluzioni necessariamente orientati al cambiamento e alla continua valutazione di scenari alternativi.
Forecast vs Foresight Strategico
Per focalizzare in maniera mirata l’utilità del foresight è utile distinguerlo dall’ampio contesto delle attività riferibili al forecast, come le previsioni formulate grazie alle tecniche di business analytics.
Il filone tecnologico afferibile ai Big Data & Analytics è oggetto di investimenti molto importanti, soprattutto grazie alla maturità assunta dalle tecniche di intelligenza artificiale e machine learning, le cui applicazioni risultano sempre più efficaci nel formulare previsioni accurate sul futuro per supportare le decisioni di business nel breve termine.
Il forecast si basa pertanto su logiche e concetti agli antipodi rispetto al foresight, in quanto applica la propria capacità analitica per valorizzare nella maniera più efficace il patrimonio informativo dello storico di dati di cui le aziende dispongono. L’obiettivo del forecast e delle attività di analisi predittiva derivanti dalla business analytics è dichiarato nel prevedere il futuro in maniera certa, sulla base della conoscenza disponibile nel presente.
L’elevata affidabilità nel prevedere il futuro prossimo è il motivo per cui le tecniche di forecast sono attualmente incredibilmente popolari e vengono impiegate in moltissimi ambiti di business, per applicazioni che vanno dalla manutenzione predittiva, alla generazione automatica degli ordini nella GDO, ai contesti che prevedono la fornitura all’interno di una supply chain e alla previsione della possibile domanda di mercato in tutte le sue forme.
A differenza del foresight, il forecast non esplora il futuro, lo pone quale risultato della propria attività, quale risultato deterministico di una serie di operazioni effettuate sul passato. Il futuro previsto dal forecast non sfugge in alcun modo dall’analisi e dall’interpretazione di uno scenario certo, come gli eventi che si sono già verificati.
Appare evidente come un approccio di questa natura abbia molte probabilità di successo nella condizione più prossima, perdendo la propria attendibilità previsionale nel medio e nel lungo periodo, dove certamente interverranno delle situazioni e degli eventi che i dati attuali non sono assolutamente in grado di contestualizzare.
Per contro, il foresight strategico proietta nella situazione aziendale le logiche e i principi del futures thinking, per individuare gli scenari alternativi entro cui collocare le previsioni cruciali per il futuro del business, ai fini di favorire l’innovazione necessaria per anticipare il cambiamento.
Per tale motivo forecast e foresight risultano assolutamente complementari, a patto di utilizzarli in maniera consapevole e reciprocamente autonoma, evitando pericolose sovrapposizioni, che finirebbero per condizionare le attività presenti, basandoli su scenari inverosimili, o vincolando eccessivamente l’esplorazione di scenari futuri che non sarebbero oggi in alcun modo possibili.
L’utilizzo degli scenari futuri nel Foresight Strategico
Il foresight contribuisce alla creazione degli scenari futuri grazie ad un processo continuo, capace di rileggere e reinterpretare in chiave critica la continua evoluzione delle dinamiche che li innescano. È pertanto assolutamente normale che una prima definizione di scenario possa apparire poco dettagliata, ma la sua forza risiede proprio in questo aspetto, in quanto si presta ad una più ampia varietà di sfumature, da cui possono derivare le alternative di futuro potenzialmente più interessanti.
Una definizione eccessivamente rigorosa degli scenari rischierebbe di precludere, almeno in parte, la portata visionaria dell’esplorazione, i cui risiede gran parte del valore aggiunto del foresight.
Questa lettura ci consente di motivare, ancora una volta, le ragioni per cui si tende a differire il futuro di un orizzonte collocato oltre i dieci anni dal momento in cui avvengono le valutazioni. Inoltre, le tecniche di forecast possono rivelarsi utili dal punto di vista analitico, in quanto descrivono un quadro di conoscenza molto dettagliato, ma non devono in alcun modo diventare prevalenti nel contesto delle attività di foresight.
Gli scenari basati esclusivamente sulle fasi di analisi, orientate su tendenze e previsioni certe, finiscono inevitabilmente per dare luogo ad una gamma troppo ristretta di potenziali futuri alternativi a cui fare riferimento. In altri termini, ci porterebbe ad effettuare un considerevole sforzo analitico con una portata inefficace dal punto di vista dell’interpretazione.
Il rischio è oltretutto quello di infrangersi in una barriera culturale molto diffusa, che porta i decisori a privilegiare il noto rispetto all’ignoto, perdendo totalmente di vista le potenzialità dell’esplorazione critica delle alternative che si prospettano nel medio e lungo periodo.
Come vedremo nel contesto dell’implementazione del foresight, l’obiettivo di questa attività deve essere quello di creare un’attività basata su strumenti pratici, collaudati ed unicamente rivolti a generare dei punti di vista condivisi sui possibili futuri alternativi, contribuendo ad allineare tutti gli aspetti relativi alla strategia con il percorso verso il futuro che ogni organizzazione è chiamata ad affrontare.
Il cono dei futuri (i futuri potenziali) nel Foresight
Abbiamo in più occasioni rilevato come il foresight sia fondamentale nel delineare i possibili futuri alternativi, ma non vi abbiamo ancora detto quali sono i futuri a cui si fa effettivamente riferimento. Aver utilizzato la definizione di futuri possibili costituisce infatti una generalizzazione a scopo divulgativo. A livello scientifico si fa riferimento ad una letteratura più ampia e ormai decisamente contestualizzata nel future thinking.
I futuri potenziali sono stati descritti per la prima volta dal professor Norman Henchey, nel 1978, quando classificò i futures studies nella direzione dei futuri possibili, dei futuri plausibili e dei futuri probabili.
I futuri possibili (possible futures) comprendono potenzialmente tutti i futuri alternativi e fanno riferimento alla condizione generica a cui ci siamo finora riferiti. In tale contesto, l’atteggiamento è rivolto all’esplorazione pura ed incondizionata da qualsiasi presupposto di fattibilità per gli scenari delineati.
I futuri plausibili (plausible futures) avvengono quando i futuri possibili iniziano a godere dei requisiti di fattibilità necessari affinché gli scenari prospettati abbiano effettivamente luogo. Non si entra ancora nel fatto delle effettive probabilità, ma si inizia a capire se gli scenari possibili sono compatibili con le leggi della fisica e con le tecnologie abilitanti.
I futuri probabili (probable futures) si collocano in una condizione di favorevole continuità rispetto agli scenari presenti, richiedendo un numero di variazioni tale da non pregiudicarne la fattibilità. A livello di continuità non si intende la prossimità temporale, ma futuri che, a prescindere dalla loro collocazione temporale, godono sin d’ora di tutte le condizioni di fattibilità previste. Ciò fermo restando il fatto che i trend previsti potrebbero variare con conseguenze di fatto imprevedibili, lasciando aperta la simulazione di futuro a continue rimodellazioni.
Negli anni successivi, le riflessioni di Henchey vennero ampliate ed integrate da ulteriori connotazioni di futuri potenziali. Si è così arrivati, nel 1994 a definire il modello del cono di futuri (futures cone), teorizzato da Trevor Hancock e Clement Bezold, un diagramma visuale che facilita la collocazione della crescente varietà di futuri descritti, tra cui figurano i futuri preferibili.

I futuri preferibili (preferable futures) si basano su un presupposto logico differente rispetto ai futuri possibili, plausibili e probabili originariamente descritti dal professor Henchey, in quanto non si fondano su presupposti di conoscenza, ma di volontà che una qualsiasi alternativa di futuro si verifichi, a prescindere dalla sua probabilità che ciò possa effettivamente avvenire.
Dal punto di vista strumentale, il foresight utilizza i futuri preferibili quando arriva a definire il momento strategico, in quanto la prerogativa più utile di tali futuri consiste nel definire degli obiettivi a cui tendere, indirizzando le successive fasi di pianificazione strategica.
Per un approfondimento specifico sul cono dei futuri, leggi l’articolo “Futures cone: cos’è e quali sono i suoi utilizzi”
Come funziona il Foresight strategico
Il foresight strategico prende atto di vari aspetti, che vanno dai trend in atto, ai segnali di cambiamento, fino alle cosiddette wild card, ossia le eventualità che hanno una ridotta probabilità di verificarsi, ma da cui potrebbero scaturire conseguenze dall’impatto molto elevato.
Sulla base di questi elementi, che costituiscono in qualche modo la materia prima che le tecniche di foresight vanno ad elaborare, un’organizzazione può sviluppare strategie fondamentali per innovarsi in funzione delle esigenze future. Tuttavia, non si tratta di stabilire una semplice visione a lungo termine, ma quella progettualità che la pianificazione strategica deve mettere in atto sin da subito per guidare in maniera consapevole anche le decisioni legate al futuro prossimo, affinché risultino coerenti e funzionali con la direzione che l’organizzazione intende intraprendere.
Occorre quindi trovare un corretto bilanciamento tra le esigenze sul breve periodo e la visione sul lungo termine, in modo che ciascuna non condizioni o comprometta l’efficacia dell’altra.
Il foresight strategico tiene le organizzazioni al riparo dalla tentazione di prospettare un solo futuro di riferimento, suggerendo invece la possibilità di valutare continuamente scenari alternativi, in modo da adattare con successo le strategie e le azioni ogni talvolta che una delle situazioni previste negli scenari si verifica, rendendo il propri business davvero a prova di futuro.
La direzione privilegiata è ovviamente quella che coincide con i futuri preferibili, che per via della loro natura si prestano in maniera evidente all’esplorazione di molteplici scenari alternativi che diano modo alle organizzazioni di agire in funzione del cambiamento che si prospetta, evitando di soffermarsi soltanto su un’ipotesi, che rimarrebbe ben presto in totale balia degli eventi.
Tecniche di Foresight strategico: le metodologie più diffuse
L’orizzonte temporale entro cui si osserva il futuro si presta in maniera più o meno efficace all’adozione di varie metodologie. Per questa ragione, nel corso degli anni sono stati sviluppati molti framework, esercizi e linee guida per aiutare un’ampia pluralità di soggetti ad avvicinarsi e ad approfondire le proprie conoscenze nell’ambito del futures thinking. Esistono strumenti concepiti per gli esperti e per I neofiti della disciplina. Occorre dunque saperli contestualizzare anche in base agli obiettivi prefissati, ai tempi e ai budget a disposizione, oltre che in funzione del pubblico che si intende a tutti gli effetti coinvolgere in tali iniziative.
A scanso di equivoci, l’elenco che seguirà comprende tecniche che rientrano sotto il termine comune di foresight strategico, ma non è raro vederle impiegate anche nel contesto di una più generica attività di market intelligence, svincolata o correlata in maniera piuttosto inconsapevole alle logiche e la mind-set del futures thinking.
Forecast
Si basa su presupposti piuttosto agli antipodi rispetto al foresight, ma rientra nel più ampio contesto del foresight strategico quando si rende opportuno sviluppare una conoscenza mirata, relativa ad un certo fenomeno. L’obiettivo è disporre di una stima credibile da utilizzare nel contesto di un’esplorazione più ampia sugli scenari di futuro che si intendono effettuare.
War game simulation
Si tratta di esercizi che propongono un gioco di strategia sul modello di quelle che hanno solitamente origine per pianificare le operazioni militari, soprattutto nelle simulazioni. Nel contesto civile, i war games simulano gli scenari in situazioni di natura competitiva, per comprendere e valutare le opzioni relative alla propria offerta rispetto alla condotta che potrebbe assumere la concorrenza, ben consapevoli che non rimarrà certamente con le mani in mano.
Backcasting
Il backcasting è una tecnica che consente di ricondurre gli scenari di futuro a dinamiche e situazioni che si sono già verificate in passato. Viene eseguito seguendo un framework che prevede la scelta di un argomento e la riproposizione delle fasi che hanno dato luogo alla situazione attuale. L’analisi della traiettoria evolutiva nel passato facilita la simulazione delle possibili traiettorie future. Non si tratta, come nel caso del forecast, di immaginare il futuro quale una conseguenza del passato, in quanto la tecnica del backcasting non si focalizza sulle previsioni, ma sulla comprensione delle motivazioni che hanno consentito ad un certo fenomeno di cambiare nel tempo. In genere il backcasting prende come tempo utile per la propria osservazione un periodo a ritroso di 20 anni.
Segnali deboli e wild card
L’esplorazione dei futuri possibili si basa inevitabilmente sulla ricerca di segnali e indicatori utili a comprendere le possibilità alternative del cambiamento, con l’obiettivo di ipotizzare anche quelle situazioni che non si sono mai verificate in un contesto storico, ma non per questo non potrebbero verificarsi in futuro. L’osservazione dei segnali deboli è orientata a comprendere gli sviluppi dei trend in atto e dell’emergere di nuove criticità, in funzione della probabilità che si verifichino. Le wild card sono invece situazioni per cui si riconosce una probabilità piuttosto bassa, ma che potrebbero avere un impatto molto elevato sul corso degli eventi. Un caso esemplare è costituito dalla pandemia Covid-19, che ha preso il mondo totalmente alla sprovvista, nonostante la possibilità di una pandemia non fosse di fatto esclusa, dal momento che se ne sono verificate molte in passato, oltre ad essere state prospettate in varie visioni di futuro, come nel caso della popolare letteratura di fantascienza.
Roadmap
Si tratta di una tecnica di foresight utilizzata soprattutto in ambito tecnico, quando si tratta di definire la timeline e le milestone nello sviluppo di progetti o di tecnologie. Consente di avere una visione chiara ed intuitiva dell’andamento di un percorso evolutivo, a prescindere dalla tematica che viene presa in considerazione.
Analisi dei trend e dei problemi emergenti
L’analisi dei trend è una disciplina che prevede la collezione di dati e informazioni utili a definire modelli previsionali, valutando nel contesto il loro impatto nel tempo attraverso una serie di simulazioni. Rispetto alle tecniche previsionali basate sull’analisi dei dati, l’analisi dei trend, quando viene orientata all’esplorazione dei futuri possibili, assume una valenza più libera nell’interpretazione. I problemi emergenti riguardano invece quelle situazioni che non si riferiscono a modelli noti, ma vengono presi in considerazioni per modellarne di nuovi, nella prospettiva di ipotizzare scenari simili, ma non identici, rispetto a quelli già considerati.
Horizon scanning
Si tratta di una delle tecniche di foresight più note, e consiste nella raccolta sistematica di osservazioni per rilevare tutti i segnali utili a dare credito o discredito ai modelli formulati, in relazione all’evoluzione dei trend esistenti. L’horizon scanning consente inoltre di identificare nuove tendenze, cercandole soprattutto in quei contesti che si allontanano maggiormente rispetto al pensiero strategico su cui si basano i modelli già noti. Secondo tale prospettiva, l’horizon scanning risulta estremamente utile quando si tratta di variare sul tema in termini strategici, per consentire l’allineamento ai possibili sviluppi dei futuri alternativi. Grazie alla capacità di focalizzarsi sulla ricerca di nuovi trend, l’horizon scanning può inoltre essere impiegato per sviluppare nuovi scenari.
Scenario planning
Lo scenario è una narrazione che descrive, in tutto o in parte, la visione di un possibile futuro. Non vanno per questo confusi con le previsioni di futuro, in quanto si focalizzano nella simulazione dei possibili futuri per facilitarne la comprensione. Che poi quel futuro si verifichi o meno non è rilevante, in quanto la finalità della simulazione di uno scenario è consentire alle organizzazioni di interrogarsi in maniera consapevole sulle azioni e sulle strategie da attuare, per poter prendere nel presente decisioni efficaci nel futuro. Di fronte ad una simulazione di scenario, il decisore può infatti valutare gli effetti di una possibile scelta nel futuro, gli impatti che potrebbe comportare nella logica STEEP e molti altri aspetti determinanti quando si tratta di definire delle strategie. Questo vale sia per quanto riguarda le opportunità e i fattori favorevoli nella prospettiva del cambiamento, sia quando si rende opportuno considerare le criticità e le minacce che potrebbero presentarsi.
Il Foresight strategico con il metodo Delphi
Tra le tecniche di foresight elencate, il metodo Delphi è probabilmente quello in grado di coprire il maggior orizzonte temporale, oltre ad essere demandato esclusivamente ad un gruppo di esperti, chiamati a rispondere ad una serie di questionari a risposta aperta, attraverso cui motivare in maniera dettagliata le proprie argomentazioni. La particolarità del metodo consiste nel rastremare progressivamente il campo delle ipotesi, riducendo la gamma delle risposte possibili, in modo da convergere verso un’unica risposta, che viene sostanzialmente ritenuta come quella corretta.
Come si implementa il Foresight strategico in azienda
Il celebre futurista inglese Richard Slaughter, docente presso la Swinburne University of Technology, dove ha preceduto Joseph Voros in quello che verso la metà degli anni duemila sarebbe diventato lo Strategic Foresight Program della Business School del medesimo ateneo, ha formulato tre differenti possibili implementazioni del foresight, mettendo in evidenza l’ampia portata applicativa di cui è dotata tale disciplina. In particolare, Slaughter ha identificato il pragmatic foresight, il progressive foresight e il civilisational foresight. Vediamo in cosa differiscono.
Pragmatic Foresight
Il foresight pragmatico è orientato all’ottenimento del vantaggio competitivo nell’ambito dell’industria e del contesto enterprise. Per tali ragioni, esplora il futuro in termini di ricerca di nuovi mercati e nuove sfide imprenditoriali, con un approccio fortemente innovativo. La natura pragmatica consiste nel vedere i possibili futuri alternativi come ambienti competitivi in cui è determinante conoscere e interpretare al meglio le regole del mercato, ai fini di ottenere il maggior vantaggio possibile. Si tratta del metodo di foresight più diffuso in ambito aziendale, in quanto si avvicina molto alle logiche e agli obiettivi di business fondamentali per il successo delle organizzazioni.
Progressive Foresight
Mentre il foresight pragmatico si focalizza sugli aspetti competitivi del mercato, per definire gli scenari utili a prendere le scelte essenziali per il business, il foresight progressivo mira la propria attenzione sui processi in modo da renderli a prova di futuro. L’obiettivo è rimettere profondamente in discussione l’attuale organizzazione dei processi, in modo da prepararli sotto vari aspetti agli scenari che si prospettano per il futuro. Se uno scenario prevedesse la realizzazione di un determinato prodotto, le linee di produzione dovrebbero essere molto probabilmente ripensate per soddisfare la domanda in funzione di caratteristiche che potrebbero essere radicalmente differenti rispetto a quelle attualmente implementate. Questo approccio di foresight si rivela molto utile quando si tratta di introdurre nell’industria nuovi concetti sia sul piano tecnologico, sia per quanto concerne gli aspetti di sviluppo sostenibile e di inclusione socio-culturale ormai alla base di qualsiasi politica di sostegno orientata al futuro della produzione.
Civilisational Foresight
Il civilisational foresight entra nello specifico di trasformare l’industria in funzione di quei caratteri di sostenibilità e inclusione sociale, con l’obiettivo di valutare gli impatti sull’intera società, non soltanto di chi opera in funzione del cambiamento. Si tratta di una visione di futuro coerente con quei concetti che costituiscono la base del paradigma dell’industria 5.0 e della società 5.0, che si sforzano di vedere il futuro in una direzione positiva dal punto di vista umano-centrico, cercando di indirizzare in tale direzione l’esplorazione dei futuri preferibili. Il civilisational foresight assume pertanto una portata molto ampia, cercando di allargare la valutazione degli impatti del cambiamento su larga globale, favorendo approcci resilienti, in grado di garantire vantaggi durevoli all’intera comunità del pianeta, oltre a prevenire futuri distopici in chiave negativa e tutte quelle situazioni situazioni in cui le persone potrebbero essere orientate a rifugiarsi per sfuggire ad una realtà alienante. Inutile sottolineare come, nonostante si tratti dell’approccio di cui ci sarebbe più urgentemente bisogno in virtù dei suoi caratteri di sostenibilità, il civilisational foresight sia attualmente la forma di implementazione meno comune.
I fondamentali del Foresight strategico secondo l’Institute For The Future (IFTF)
Tra i contributi più rilevanti nell’ambito dei futures studies e delle loro applicazioni, l’Institute For The Future (IFTF), da oltre cinquant’anni, ha assunto un ruolo di grande responsabilità, grazie al costante sforzo prodotto nel favorire la diffusione e la concreta applicazione in tutti i contesti in cui è possibile generare valore grazie all’esplorazione dei possibili futuri alternativi.
Sulla base delle dinamiche che hanno caratterizzato la pandemia Covid-19, l’IFTF ha generato una serie di riflessioni orientate a comprendere come l’incertezza potrebbe diventare una costante nel nostro futuro, un modello di riferimento, non soltanto qualcosa destinato a stravolgerci l’esistenza da un giorno all’altro nell’occasione in cui si verifica.
L’applicazione pratica di questo concetto ha dato luogo ad una serie di scenari alternativi post-pandemici, in cui l’IFTF ha applicato le proprie tecniche di foresight, con l’obiettivo di promuovere una cultura secondo cui anticipare il cambiamento ci consente di non farci trovare impreparati di fronte agli episodi negativi che il futuro ci prospetta, ribaltando anzi la prospettiva, in favore di un atteggiamento capace di sfruttare a proprio vantaggio le opportunità che si celano anche nelle potenziali insidie.
L’Institute for the future è inoltre l’autore dei IFTF Foresight Essentials, un portfolio di lezioni creati appositamente per garantire gli strumenti e le tecniche utili ad avvicinarsi alla pratica del foresight strategico, per consentire alle organizzazioni di approcciare il futuro in maniera consapevole. Secondo gli obiettivi del programma didattico, IFTF Foresight Essentials consente di:
- Identificare e analizzare i segnali del cambiamento
- Saper guardare oltre i vincoli attuali per scoprire nuove possibilità
- Pensare col senno di poi per scoprire modelli di innovazione dall’impatto dirompente
- Pensare a progetti futuri visionari e fattibili
- Costruire nelle organizzazioni una intrinseca capacità di foresight
IFTF Foresight Essentials non ha bisogno di particolari presentazioni, in quanto si tratta del programma formativo dell’organizzazione sui futures studies più influente a livello mondiale, ed è il risultato di un progressivo aggiornamento e perfezionamento ottenuto in oltre cinquant’anni di quotidiana attività sul campo.
Per tali ragioni, IFTF Foresight Essentials, distribuito con licenza Creative Commons 4.0, costituisce una valida base di partenza per chiunque voglia approcciarsi al foresight strategico, sviluppando il mind-set e le competenze necessarie per supportare le organizzazioni ad esplorare il futuro, identificare con successo i trend e i problemi emergenti, arrivando a definire strategie concrete nella direzione di anticipare il cambiamento. IFTF Foresight Essentials è stato concepito per risultare funzionale all’attività delle aziende, delle agenzie governative e delle organizzazioni che operano secondo finalità di tipo sociale.