A Milano, presso la sede di T8P Consulting, si è di recente parlato di sostenibilità nella progettazione e nella realizzazione di un nuovo modello di città, attraverso un’alleanza tra pubblico e privato.
Si fa sempre più forte, a livello globale, l’esigenza di declinare il concetto di sostenibilità -abbracciandone le istanze ambientali, sociali e finanziarie – nella progettazione e nella realizzazione di città smart.
Per quanto concerne, nello specifico, l’Italia, quello che in tale “esigenza” resta ancora un terreno poco sondato è l’apporto, da un lato, degli Enti pubblici e, dall’altro, del settore privato, nel garantire processi di investimento atti a favorirne la concretizzazione.
Più in particolare, necessita di indagine la funzione del Partenariato Pubblico Privato (PPP) nella messa a punto di progetti in cui la sostenibilità è la linea direttrice nello sviluppo di nuovi modelli di città.
Tra l’altro, un’attenta definizione del ruolo del PPP e dei suoi modelli è, per l’Italia, in questo preciso frangente, funzionale anche alla gestione degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Sul tema, ExSUF, Centro della LIUC – Università Cattaneo focalizzato sulla finanza sostenibile per infrastrutture e smart cities, e la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE – United Nations Economic Commission for Europe) hanno di recente dato vita a un incontro-confronto, svoltosi nella sede del capoluogo lombardo di T8P Consulting, che ha visto – tra gli altri – la partecipazione di Guido Arnone, Direttore Innovazione Tecnologica e Digitale del Comune di Milano, di Giampiero Bambagioni, vicepresidente di United 4 Smart Sustainable Cities, di Anna Gervasoni, direttrice del comitato scientifico di ExSUF e di Carlo Mochi Sismondi, presidente di Forum PA.
Promuovere il dialogo costruttivo tra pubblico e privato
Ricordiamo che il Centro ExSUF si è dedicato allo studio del Partenariato Pubblico Privato, soffermandosi, in particolare, sulle sue dinamiche in merito all’attrazione dei capitali finanziari privati.
Proprio riguardo a questo punto, Carlo Mochi Sismondi – intervenuto in seno al dibattito in tema di sostenibilità per la città smart – ha rimarcato come, specie in un momento di profonda trasformazione e di innovazione tecnologica, nel nostro paese vada legittimata la collaborazione tra pubblico e privato:
«Una Pubblica Amministrazione collaborativa crea valore pubblico e attrae capitali, accelerando la trasformazione e creando un virtuosismo culturale a beneficio di tutto l’ecosistema»
A fronte di questo scenario, ciò che – oggi – si chiede al Partenariato Pubblico Privato è di compiere il passaggio verso una maggiore flessibilità, lavorando al «dialogo costruttivo tra Enti pubblici e settore privato». Lo scopo è «delineare nuove metriche finanziarie e progettuali e nuove modalità per metterle in pratica».
Sostenibilità per la città smart: il ruolo del settore pubblico nell’accompagnare l’intervento privato
A sottolineare, in questa fase segnata dal processo di transizione digitale ed ecologica, l’importanza dell’obiettivo della sostenibilità nella progettazione e realizzazione di città smart, intese quali «hub di generazione di conoscenza collettiva, di benessere e di innovazione per l’intera comunità», è stata Anna Gervasoni, direttrice del comitato scientifico del Centro ExSUF.
E «la necessità di integrare le infrastrutture urbane esistenti con infrastrutture sostenibili by design, che richiedono ingenti investimenti» – osserva – accelera la riflessione sull’alleanza tra pubblico e privato, ripensando i ruoli di tutti gli attori coinvolti.
Tra tali ruoli e attori – fa notare la direttrice – quello del settore pubblico gioca una parte preponderante nel “guidare”, nell’accompagnare l’intervento privato, in particolare per quanto riguarda la messa a punto di un quadro legislativo all’interno del quale muoversi.
«L’implementazione di un quadro normativo e regolatorio definito, infatti, oltre a contribuire a una corretta allocazione dei rischi, deve essere finalizzata a una maggiore rapidità di realizzazione dei progetti e a corretti processi di investimento» ha concluso.