La trasformazione digitale va oltre l’adozione della singola tecnologia e gli aspetti puramente tecnici: spingendo le aziende a re-immaginare i propri modelli di business e le proprie strategie imprenditoriali, le stimola a sviluppare progetti innovativi e a pensare a nuovi mercati da aggredire. E in questo complesso processo, diventano centrali il ruolo dei partner tecnologici e la loro formazione.

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L’evoluzione tecnologica marca la linea della trasformazione digitale che, oggi, stanno vivendo le imprese. Tecnologie quali il Cloud, l’intelligenza artificiale, i Big Data e le soluzioni in grado di garantire la sicurezza dei sistemi informatici – solo per citare quelle in più rapida evoluzione – stanno cambiando il modo in cui le aziende lavorano e sono presenti sul mercato, andando a incidere sulla loro organizzazione, sull’operatività e sulle prestazioni.

Si tratta di un processo complesso, che va oltre l’adozione della singola tecnologia e gli aspetti puramente tecnici: l’evoluzione tecnologica e la trasformazione digitale spingono le organizzazioni a re-immaginare i propri modelli di business e le proprie strategie imprenditoriali, stimolandole a sviluppare progetti innovativi e a pensare a nuovi mercati da aggredire.

Evoluzione tecnologica: è il Cloud il cuore della trasformazione digitale

La prima edizione del “Censimento permanente delle imprese” a cura di Istat – conclusasi alla fine del 2019 e realizzata su un campione di circa 280mila imprese italiane con tre e più addetti – ha approfondito alcuni aspetti relativi all’evoluzione tecnologica e alla trasformazione digitale delle imprese italiane, rilevando, tra i molti dati, come gli investimenti in servizi Cloud e in soluzioni di cybersecurity siano quelli che interessano un numero sempre maggiore di realtà aziendali.

In particolare, i servizi Cloud, in grado di garantire efficienza ed economicità nella gestione di grandi quantità di dati, “si propongono come condizione essenziale per la dematerializzazione dei processi aziendali”.

Più nel dettaglio, passando dalle fasi esplorative alle fasi puramente applicative della digitalizzazione, la probabilità, da parte delle organizzazioni, di adottare soluzioni Cloud – si legge nel Report – aumenta dal 20% al 50%.

Nell’ambito del censimento, è stata, poi, svolta una verifica di tipo qualitativo dei servizi Cloud acquistati dalle imprese italiane, esaminando per quali finalità queste li utilizzano.

Ciò che è emerso, è che le aziende utilizzano servizi Cloud con modalità più strumentali che strategiche: tra le tipologie di servizi considerate, la più diffusa è quella della comunicazione, ovvero posta elettronica e messaggistica (66,1% delle imprese, cui fa capo il 70% degli addetti e del valore aggiunto), che è ormai quasi totalmente gestita via Cloud.

Seguono, poi, gli utilizzi di servizi Cloud per l’archiviazione dati (57,3%, 69,5% in termini di addetti) e per l’uso via Internet di software per ufficio (48,5% delle imprese, 60,7% degli addetti).

Meno frequenti le soluzioni più professionali e orientate al business, come l’uso da remoto di software gestionali (38,3%, con prevalenza delle imprese più grandi: 50,3% in termini di addetti e 51,6% di valore aggiunto) e l’analisi dei dati aziendali in remoto, limitata al 12,1% delle imprese.

Il ruolo cardine dei partner tecnologici e la centralità della loro formazione

Se – come abbiamo detto all’inizio – la trasformazione digitale rappresenta una vera e propria leva per il business, per attuarla, dunque per fare sì che possa esprimere il suo potenziale e che se ne possano cogliere tutti i vantaggi, è necessaria l’acquisizione di specifiche competenze. Ed è condizione fondamentale che le imprese ne siano consapevoli.

Il rischio è che, prima ancora di fare proprie le necessarie abilità in ambito IT, le aziende diano la precedenza all’implementazione di una dotazione tecnologica avanzata. Il che sarebbe negativo.

Inoltre, il panorama tecnologico attuale è così articolato che, per le aziende, non è affatto semplice comprendere in autonomia quali siano le soluzioni più in linea con le proprie esigenze.

A guidare le imprese in questo complesso processo di trasformazione, a supportarle e a formarle, è il “partner tecnologico, figura chiave nell’aiutarle non solo a rivedere e a modernizzare le loro infrastrutture e nello scegliere le tecnologie più in linea con le specificità di ogni attività e settore di appartenenza, ma anche, e soprattutto, nel cambiare la loro veste culturale. Insomma, nell’innovarle.

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E accanto all’importanza, per le organizzazioni, di affidarsi alla preparazione e all’esperienza dei partner tecnologici, è altresì basilare la formazione di questi ultimi attraverso iniziative e progetti ad hoc da parte dei vendor, di cui Microsoft rappresenta un esempio di rilievo.

L’obiettivo è uno solo: aiutare i partner a stare al passo con l’evoluzione tecnologica sempre più rapida e a trasformare le tecnologie in valore aggiunto per i loro clienti, riuscendo a porsi, nei confronti di questi, come colui in grado di proporre soluzioni chiavi in mano, sollevando l’azienda da tutti quei compiti di gestione e di aggiornamento dei sistemi IT, permettendole così di focalizzarsi sulla crescita del business, ovvero il fine ultimo del “viaggio”, del percorso di trasformazione.

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