Nicholas Negroponte, informatico statunitense e co-fondatore del MIT Media Lab, laboratorio di ricerca presso il Massachusetts Institute of Technology, qualche anno fa, riferendosi a quella che sarebbe stata l’attività degli scienziati del futuro, usò lo slogan BANG, acronimo di Bits, Atoms, Neurons, Genes.

In realtà l’acronimo è stato “coniato” da ETC Group, realtà canadese che monitora gli impatti delle tecnologie emergenti e delle strategie aziendali in ambiti quali biodiverità, agricoltura e diritti umani. E in effetti BANG nasce all’interno dell’alveo delle cosiddette tecnologie emergenti che ormai indicano non solo gli avanzamenti e le innovazioni nei vari campi della tecnologia, ma sempre più la loro convergenza verso qualcosa di… “nuovo”.

L’acronimo oggi più pop quando si parla di tecnologie emergenti e convergenti è NBIC (Nanotechnology, Biotechnology, Information Technology, Cognitive Science) che, tutto sommato, trasmette un’idea molto simile al BANG nel pensare ai “mattoncini” sui quali si basa oggi la ricerca scientifica e che danno forma alla “convergenza tecnologica”, un concetto che esprime bene il suo valore se lo immaginiamo come l’unione tra diverse discipline scientifiche e comunità che “collaborano” per promuovere scoperta, sperimentazione, innovazione.

E allora perché ci spingiamo a dire che questa convergenza è un nuovo Big BANG, scomodando addirittura la grande esplosione primordiale dalla quale nacque l’Universo?

Perché da questa convergenza deriva qualcosa di mai visto prima, la capacità di manipolare, atomo per atomo, la materia, sia essa espressione dei bit di informazione (Bits), delle particelle dei materiali (Atoms), dei neuroni del nostro cervello (Neurons) o dei geni del nostro DNA (Genes).

I mattoncini sono dati da tecnologie dell’informazione (Bits), nanotecnologie (Atoms), neurotecnologie o scienze cognitive (Neurons) e biotecnologie (Genes), … un mix di discipline, conoscenze, scienze e tecnologie che insieme consentono di dare risposte a problemi che conoscenze e discipline singole non sono in grado di fare, come per esempio capire come si comportano le proteine funzionali di un virus sfruttando tutta la potenza dei supercomputer per scoprire quali molecole sintetizzare e sfruttare per creare nuovi farmaci efficaci e, perché no, personalizzati.

Attenzione, non stiamo parlando di tecnologie che da sole determineranno il nostro futuro, né di convergenze tecnologiche inevitabili o predeterminate. Tuttavia, è importante iniziare adesso ad esplorare i possibili scenari BANG perché nei decenni a venire dovremo affrontare, come esseri umani e comunità, sfide fino ad oggi impensabili e per le quali non siamo preparati (gli impatti del cambiamento climatico, l’editing genetico, nuove malattie, ecc.).

È con questo spirito (e questo obiettivo un po’ da “missione sociale”) che nasce la collaborazione tra Rudy Bandiera e Nicoletta Boldrini, ben spiegata da Rudy in questo primo video ?

La “missione sociale” di Nicoletta

La vocazione: divulgare e promuovere la conoscenza delle tecnologie emergenti analizzandone i possibili impatti (rischi e vantaggi) su persone, aziende, società economico-politiche, ambiente…

L’obiettivo: incentivare un utilizzo etico, consapevole e responsabile delle tecnologie del futuro

Le parole di Rudy

Spesso ci diciamo cosa possiamo fare per migliorare le cose e per non lasciare un pianeta come un cimitero alle generazioni future ma anche cosa possiamo fare per aumentare il nostro benessere e vivere bene per gli anni a venire? Io e Nicoletta, nel nostro piccolo e ognuno con le proprie caratteristiche umanistiche, tecniche e di business, vogliamo FARE qualcosa senza pensare che questo qualcosa debba partire da altri.

Se vi va seguiteci in questa nuova avventura e come sempre rock n roll!

Dove seguire Rudy e trovare i video realizzati in collaborazione con Nicoletta

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Scritto da:

Nicoletta Boldrini

Futures & Foresight Director | Direttrice Responsabile Tech4Future Leggi articoli Guarda il profilo Linkedin