I mondi virtuali del metaverso aprono nuovi scenari per la divulgazione e l’educazione scientifica, rendendola più coinvolgente e favorendo sostenibilità e inclusione, storicamente precluse per via di alcune barriere tecnologiche e culturali.

TAKEAWAY

  • Il metaverso sta aprendo una nuova via per la divulgazione e l’educazione scientifica, grazie al 3D real time e a tecnologie emergenti come realtà virtuale, realtà aumentata, intelligenza artificiale, IoT e blockchain.
  • I laboratori virtuali del metaverso superano i limiti del tempo e dello spazio tipici delle strutture tradizionali, per abbattere le barriere della ricerca e coinvolgere un numero sempre maggiore di talenti.
  • I mondi virtuali del metaverso aprono nuovi scenari per quanto riguarda l’accessibilità e la valorizzazione della diversità della divulgazione e dell’educazione scientifica, rendendola al tempo stesso molto più sostenibile dal punto di vista economico.

Dopo anni di relativa staticità, la divulgazione e l’educazione scientifica sono state letteralmente travolte dalle potenzialità delle tecnologie emergenti – tra cui il metaverso – che hanno consentito di variare in modo dirompente il modo con cui le persone si approcciano a conoscere argomenti come le discipline STEM e le simulazioni dei fenomeni fisici, giusto per citare due tra le applicazioni più diffuse.

Dalle metodologie basate su una fruizione passiva dei contenuti, che rimangono tuttora lo standard più diffuso in circolazione, le tecnologie 3d interattive derivanti dal gaming e le tecnologie immersive, come la realtà virtuale e la realtà aumentata, hanno consentito di rendere sempre più coinvolgente e immersiva l’esperienza di chi si approccia a esplorare i contenuti di natura scientifica.

Dal tradizionale approccio alla conoscenza “learning by book” si sta scoprendo un modo nuovo, in cui l’interazione diretta con i contenuti offre l’opportunità di un “learning by doing” decisamente più coinvolgente, diretto ed efficace nei risultati, come dimostrato da vari studi in merito.

Il metaverso costituisce pertanto una grande opportunità per l’educazione e la divulgazione scientifica, in gran parte ancora tutta da esplorare, le cui potenzialità si intuiscono in maniera tangibile sin d’ora.

Le tecnologie e l’esperienza simulativa del metaverso

Pima di addentrarci nel discorso in tema di educazione scientifica nel metaverso, occorre una premessa. In una delle sue definizioni più diffuse, il metaverso corrisponde alla fusione persistente tra il mondo reale e i mondi virtuali in 3D, i cui contenuti sono generati digitalmente in tempo reale.

In questo contesto ricade una famiglia molto ampia di tecnologie, in cui spiccano il 3D real time interattivo, tipico degli engine con cui sono creati i videogame, la realtà virtuale e la realtà aumentata, oltre ai contributi trasversali offerti dall’intelligenza artificialeIoT e blockchain, in particolar mondo per le applicazioni Web3.

La capacità delle tecnologie 3D di creare e simulare il comportamento fisico dei mondi virtuali consente, a un pubblico sempre più ampio, di toccare con mano quei fenomeni che, fino a poco tempo, fa rimanevano confinati nell’ambito della pura ricerca o che erano comunque limitati a una multimedialità non interattiva.

Secondo una recente stima di Gartner, entro il 2026 circa il 25% delle persone spenderà almeno un’ora al giorno nel metaverso, per svolgere attività di lavoro, shopping, social, divertimento e, per quanto ci riguarda in questa circostanza, educazione.

La prima domanda che ci si pone, di fronte al naturale senso di curiosità che avvolge l’innovazione tecnologica è: ma a che punto sono queste tecnologie? Quali sono le esperienze che oggi possiamo realmente provare nel metaverso?

Nell’Hype Cycle delle tecnologie emergenti 2002, Gartner ha introdotto il metaverso nell’ottica di medio lungo termine, con una prospettiva non inferiore a 12 anni. Alcune applicazioni, come i contenuti 3D interattivi su display, sono ad oggi già mature, lo dimostrano le varie applicazioni dei videogiochi nell’ambito dell’educazione della divulgazione scientifica.

Per quanto riguarda l’esperienza immersiva, ottenere risultati in computer grafica di livello fotorealistico attraverso la realtà virtuale richiederà, invece, ancora diverso tempo, anche se esistono già molte applicazioni in grado di sfruttare con successo i primi step evolutivi di questa tecnologia emergente.

Educazione scientifica nel metaverso: esplorare i mondi virtuali 3D oltre i confini noti

In tema di educazione scientifica nel metaverso, la possibilità di creare ed esplorare in maniera interattiva i mondi virtuali consente di esplorare dimensioni e fenomeni della scienza al momento ignoti, con la possibilità di simulare qualsiasi esito, senza la necessità di un riscontro fisico.

Le tecnologie immersive sono, infatti, intrinsecamente votate alla simulazione e già ampiamente diffuse nell’ambito del training nei contesti enterprise, per consentire ai lavoratori di apprendere senza dover necessariamente disporre di appositi prototipi o della disponibilità dei veri e propri impianti di produzione.

Un semplice computer con un visore VR, dotato di appositi controller, consente di apprendere, ovunque ci si trovi nel mondo, il funzionamento di un impianto, di una procedura di manutenzione o di assemblaggio di determinati componenti, con una spesa relativamente limitata e la possibilità di centralizzare la gestione dell’unità didattica, in grado di coordinare e supervisionare vari satelliti in tutto il mondo.

A livello accademico, il metaverso, sfruttando le stesse logiche ben note nel contesto enterprise, permette di studiare le discipline scientifiche per consentire agli studenti di provare a dare una risposta ai problemi del mondo reale, attraverso la loro riproposizione digitale.

Allo stesso modo, il metaverso consente di offrire esperienze interattive e immersive per divulgare i concetti scientifici anche al pubblico indifferenziato, come dimostrano le numerose applicazioni in ambito museale e nel contesto degli eventi tematici.

In prospettiva futura, la crescente diffusione delle applicazioni immersive consentirà di creare contesti collaborativi in cui i ricercatori e gli appassionati delle discipline scientifiche potranno interagire per svolgere le loro attività a prescindere dalla loro effettiva collocazione nel mondo fisico.

I laboratori virtuali del metaverso costituiranno, quindi, quel luogo in grado di superare sia i confini del tempo e dello spazio che quelle barriere che, nei contesti tradizionali, impediscono al talento di emergere, portando la scienza verso una direzione potenzialmente sempre più democratica e diffusa.

I vantaggi e le opportunità dell’educazione scientifica nel metaverso

Al di là degli aspetti puramente tecnologici ed esperienziali, l’educazione e la divulgazione scientifica nel metaverso consentono di ottenere una serie di significativi vantaggi anche sul piano socio-economico, indirizzando un nuovo corso di sostenibilità e inclusione.

Secondo quanto rilevato da Forbes nel recente articolo “How The Metaverse Can Make Science Learning More Accessible”, il metaverso consentirebbe di abilitare almeno tre grandi filoni di opportunità per quanto riguarda l’educazione tecnico-scientifica.

Accessibilità

I sistemi e i metodi di insegnamento tradizionali hanno più volte manifestato i loro limiti quando si tratta di garantire adeguati standard di educazione scientifica a determinante categorie di soggetti, tra cui chi soffre di disturbi cognitivi.

L’educazione scientifica nel metaverso consente di superare questa barriera grazie alla costruzione di mondi virtuali ad hoc, in cui ogni soggetto può godere di un’esperienza di formazione personalizzata, in cui ritrovare un ambiente sicuro, controllato e molto più rilassato rispetto al contesto reale.

Gli stessi vantaggi possono essere ovviamente applicati anche nella produzione di esperienze virtuali personalizzate per qualsiasi categoria di pubblico, a cominciare dai ricercatori stessi, che possono disporre di strumenti in grado di simulare molto più rapidamente gli effetti di una sperimentazione scientifica, valutando una molteplicità di alternative.

Diversità

Il metaverso può scardinare alcune tradizioni radicate nell’ambito delle discipline STEM, che vedono una netta prevalenza di personale maschile. Le esperienze digitali possono, infatti, colmare il gap tra i generi, incoraggiando anche le ragazze a intraprendere percorsi formativi STEM.

Il metaverso può, inoltre, favorire l’inclusione di soggetti che risiedono in località meno avvantaggiate, come i paesi in via di sviluppo che, grazie alla rete Internet, possono finalmente godere di risorse a loro tradizionalmente precluse.

Un aspetto essenziale per superare alcune barriere culturali consolidate e fare della diversità un’effettiva risorsa, anziché un limite nella pratica delle discipline STEM, si deve alla formazione di una community globale in grado di incoraggiare lo studio di certi temi attraverso applicazioni digitali all’avanguardia.

I materiali didattici possono essere facilmente condivisi e diffusi in formato digitale attraverso la rete Internet, per consentire ormai a tutti di poter fruire di un’opportunità fondamentale per diventare dei professionisti nell’ambito di un’ampia varietà di discipline tecnico-scientifiche.

Opportunità economica dell’educazione scientifica nel metaverso

L’educazione scientifica nel metaverso, oltre a offrire inedite prospettive sul piano dell’accessibilità e della valorizzazione delle diversità, consente di raggiungere un pubblico molto ampio, grazie al generale abbattimento dei costi garantito dalle applicazioni digitali.

Molte tra le più prestigiose Università rendono disponibili piattaforme in cui è possibile fruire di risorse e di esperienze interattive, per consentire ai potenziali allievi in tutto il mondo di affrontare un percorso didattico senza dover necessariamente frequentare i corsi nella struttura fisica dell’Ateneo.

Tale dinamica ha vissuto una notevole enfasi nel periodo della pandemia Covid-19, quando anche gli studenti regolari sono stati costretti a effettuare la didattica da remoto, utile in qualsiasi circostanza in cui non è necessariamente prevista la presenza, anche al di fuori di un contesto di emergenza, riducendo sensibilmente i costi rispetto a una tradizionale frequenza in sede.

Le applicazioni del metaverso consentiranno di abbattere i costi necessari per godere delle esperienze di educazione e divulgazione scientifica, democratizzando ulteriormente l’accesso alla conoscenza e all’innovazione, consentendo ai migliori talenti in erba di applicarsi con successo nell’ambito delle discipline legate all’ingegneria, alla biologia, alla chimica e, in termini ancor più trasversali, a tutte le discipline STEM.

Grazie al metaverso e alla progressiva riduzione dei costi che il digitale consente di raggiungere, sarà anche possibile incrementare le risorse umane dedicate ai progetti di ricerca e, di conseguenza, le probabilità di trovare soluzioni ai grandi problemi globali, a cominciare dai temi legati alla sostenibilità ambientale e al cambiamento climatico.

Scritto da:

Francesco La Trofa

Giornalista Leggi articoli Guarda il profilo Linkedin